Verso una società democratica della conoscenza – innovazione e partecipazione
Temi di interesse socio-politico come il rischio e l’incertezza, lo sviluppo sostenibile, il principio di precauzione e la biodiversità sono considerati spesso come oggetti neutri conoscibili solamente attraverso gli strumenti della scienza e della tecnologia.
Ma l’essenza e le conseguenze di questi temi non sono intrinseci ad essi e richiedono una valutazione attenta delle implicazioni sociali e normative che queste tematiche pongono alle politiche della ricerca e agli attori dell’innovazione tecno-scientifica. Ne sono un esempio le polemiche, le controversie e i conflitti che spesso nascono in occasione della proposta di innovazioni tecnoscientifiche che generano a volte situazioni di stallo e incomunicabilità tra gli attori coinvolti.
Recentemente abbiamo avuto modo di verificare che politici, cittadini e istituzioni si trovano a gestire vere e proprie fasi di conflitto nel momento in cui si devono attuare delle infrastrutture, come ad esempio la linea ad Alta Velocità, oppure quando si deve affrontare e risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti adottando soluzioni tecniche innovative come i termo-valorizzatori.
Gli strumenti tradizionali della politica, come i meccanismi elettivi o i metodi concertativi, e la loro capacità di mettere d’accordo le parti sembrano non essere più sufficienti. In questo ambito appare ormai sempre più necessario esplorare nuove procedure per una migliore discussione in senso inclusivo e pluralistico. In definitiva, l’innovazione tecno-scientifica richiede nuove forme di sviluppo per un migliore governo della conoscenza
Questa preoccupazione è sentita anche dall’Unione europea che ha incoraggiato l’adozione di forme alternative come le giurie popolari, le consensus conference per cercare di migliorare la governance di questioni complesse. Queste raccomandazioni sono contenute in vari documenti comunitari e sono state discusse in più forum.
La stessa fondazione Bassetti ha partecipato ad un progetto promosso dalla regione Lombardia (Progetto PPGI) in cui sono stati sperimentati meccanismi di coinvolgimento e discussione tra esperti, organizzazioni della società civile e cittadini. In continuità con i risultati di tale progetto la Fondazione ha proposto numerose riflessioni sui temi della responsabilità e sulla governance dell’innovazione. Intendiamo pertanto attivare un dibattito attorno ad alcuni interrogativi che riteniamo cruciali perché si avvii un confronto produttivo sul modello di società della conoscenza verso cui procedere, evitando retoriche sterili e utopie irraggiungibili.
Quale ruolo si può immaginare per la società civile nell’ambito di questioni di ampia portata e impatto pubblico che riguardano l’introduzione di innovazioni tecnoscientifiche?
Come si può distribuire la responsabilità decisionale fra gli attori interessati e in che modo i decisori politici possono favorire meccanismi efficace di inclusione nei vari momenti del processo decisionale?
Questo blog muove i suoi primi passi in un periodo in cui ci si avvicina alla realizzazione di un importante convegno sulla sussidiarietà che la regione Lombardia sta promuovendo e si realizzerà nel mese di ottobre. Le sollecitazioni, i suggerimenti, le proposte che emergeranno dalla discussione potranno arricchire il dibattito che in quella sede sarà sviluppato.
From Knowledge Society to a Democratic Knowledge Society. Innovation and participation
Issues of social and policy concern, like risk and uncertainty, sustainable development, precaution and biodiversity are conventionally assumed to focus on independent objects existing in nature and are knowable trough science. But the essence and the implications of these issues are not intrinsic, simply awaiting scientific revelation implications. There needs to be explicit acknowledgement and deliberate public exploration of the socially and normatively constructed dimensions and characteristics of issues that lie at the intersection of science and governance. In this light it seems to be useful to explore new ways, new institutions and procedures for more inclusive and pluralistic discussion. More in general, techno scientific innovation needs new forms of democracy to develop a better knowledge governance. Citizens juries. Consensus Conference and scenario workshop are examples of public fora promoted in the EU with the aim of reducing the gap between expert and non expert. The Bassetti Foundation had also carried out in 2002 an institutional project in collaboration with the Lombardia Region (PPGI project) to test out new methods of citizen participation to policy processes regarding complex techno-scientific issues. As a test case study, the topic of GMO research was selected as the main focus of panel discussions.
The present blog will improve some reflections on the following questions:
Which is the role of civil society in the realm of techno-scientific innovation?
How should be possible to distribute specific responsibilities among different actors and which ways could adopt decision makers to include experts and non expert in the decision process regarding techno-scientific issues?
At the beginning of this blog it should be useful to collect suggestions, proposals and remarks on these topics. Some reflections will be valuable for a contribution at a seminar on subsidiary that will established on the next September promoting by Lombardia Region in Milan.