Il rapporto fra assicurato e compagnia assicuratrice è un rapporto decisamente asimmetrico.
Infatti mentre per la compagnia, lavorando su grandi numeri, il costo del rischio è con una buona probabilità abbastanza quantificato, per l’assicurato per il prezzo della polizza non c’è calcolo che tenga. L’asimmetria sta perciò nelle informazioni in possesso della compagna (molte) e quelle dell’assicurato (nulle).
L’avvento della medicina predittiva è destinato ad invertire questo rapporto. Attraverso la mappatura del Dna, ammesso che le regole sulla privacy non vengano alterate, l’assicurato può avere un maggior numero di informazioni di quante ne abbia la compagna assicuratrice.
Le prospettive della medicina predittiva viene analizzata nell’articolo Genetica personale di Francesca Cerati, pubblicato su Il sole 24 ore del 13 settembre.
Se il sequenziamento del genoma umano, in termini di ragionevolezza dei tempi e dei costi è dietro l’angolo, si stima entro i prossimi cinque anni, l’avvento della medicina predittiva: “è intriso di problematiche visto l’impatto immediato che ha sulla vita reale delle persone. Oltre alla diagnosi, il test genetico, rispetto a quello tradizionale, può predire patologie future e fornire informazioni non solo dell’interessato ma anche dei suoi familiari. Inevitabile che gli usi, le applicazioni e la commercializzazione dei test genetici aprano interrogativi anche di natura psicologica e sociale: dal loro uso sui minori fino ai cosiddetti ‘over the counter’. Preoccupazioni e timori che da più parti hanno sottolineato la necessità di armonizzare leggi e regolamenti a livello internazionale”.
Per Andrea Ballabio, direttore del’Istituto Telethon di Napoli e professore di genetica medica all’Università di Napoli, se da un lato: “Il dosaggio e la scelta dei farmaci verranno sempre più indirizzati dal profilo genetico individuale traducendosi in una terapia più efficace e con minori effetti collaterali.” dall’altro pensa: “il tema della privacy genetica sia una montatura: se vale per i dati genetici, allora vale anche per i parametri clinici tradizionali. Anche il tema delle banca dati è un falso problema: l’accessibilità potrà avvenire con l’obbligo di mantenere confidenziali le identità delle persone. Quello che il legislatore ha il dovere di regolamentare non è l’accesso alla conoscenza, ma il suo utilizzo sbagliato”.
A sua volta Umberto Veronesi intende smontare un altro equivoco: “Non dobbiamo fare confusione quando parliamo di genetica e cure personalizzate. Non è lo stato dei geni che viene considerato (genetica germinale), ma il danno nei geni nella cellula malata, quindi il problema della privacy non si pone. Lo studio dei geni in questo caso riguarda le alterazioni di quelli che sono responsabili delle malattie. Ad esempio ogni tipo di tumore insorge a causa di un danno genetico specifico, per cui è ragionevole immaginare che si potrà in futuro utilizzare un farmaco studiato per riparare esattamente quel danno.”
Ma come afferma Victor McKusick, autore del volume che riporta l’elenco delle oltre seimila malattie genetiche, “quando il raggio della conoscenza si allunga, la circonferenza dell’ignoto si espande”. Nonostante l’incertezza dell’ignoto: “è tangibile che la strada della “genetizzazione” della medicina sia stata ormai imboccata.” Ma è il caso di affidarsi interamente alla genetica? “Gli stessi Craig Venter e Francis Collins, i primi ad arrivare alla mappatura del Dna, hanno detto: ‘l’uomo è assai più che la somma dei suoi geni‘.”
(Ecco la frase di Venter nel messaggio alla Casa Bianca americana del 26 giugno 2000: “We are clearly much much more than the sum totals of our genes, just as our society is greater than the sum total of each of us.“)
Questo sito web utilizza i cookie per consentirci di fornirti la migliore esperienza utente possibile. Le informazioni sui cookie vengono memorizzate nel tuo browser ed eseguono funzioni come riconoscerti quando ritorni sul nostro sito Web e aiutare il nostro team a capire quali sezioni del sito Web trovi più interessanti e utili.
This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.