Facendo zapping da uno spot all’altro, è facile constatare che per prodotti alimentari viene reclamizzata non solo la qualità ogm free ma anche la caratteristica di essere biologico. Il biologico pare essere una contro-innovazione vincente, anche perché sembrano non esistere controindicazioni al riguardo. Anche gli scettici al riguardo, come chi scrive, derubricano il biologico a semplice operazione commerciale, non sempre trasparente come testimoniano le certificazioni spesso autoreferenziali, che al limite tocca le tasche dei consumatori. Da un trafiletto redazionale su Il sole 24 Ore del 21 febbraio, pare, però che le cose non stiano proprio così.
Ne riportiamo uno stralcio:
I ricercatori hanno trovato, per esempio, che l’energia impiegata per far crescere i pomodori è superiore da uno a nove volte. Il latte biologico, invece, richiede l’80% in più di terra per essere prodotto, e genera un 20% in più di anidride carbonica. L’uso di letame per concimare i terreni può rendere il suolo acido e inquinare i corsi d’acqua. Per allevare polli biologici, stando allo studio, ci vuole il 25% in più di energia e i volatili generano più anidride carbonica di quelli allevati in batteria. Nella caccia ai responsabili dell’inquinamento globale non si salva proprio nessuno.’.
Si veda anche Se il biologico inquina di più.
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