Nel precedente item Al di là della legge di Moore, sono state avanzate alcune osservazioni critiche sull’affermazione empirica riguardo il raddopPio della capcità di calcolo dei chips ogni diciotto mesi.
Nell’articolo di Umberto Torelli Uno sguardo e il computer obbedirà apparso sul Corriere della Sera il 6 marzo scorso e che ha come sottotitolo “La rivoluzione nel 2020: governeranno occhio e voce”, leggiamo testualmente:
Il resto dell’articolo, corredato dalle dichiarazioni di autorevoli ricercatori del Politecnico di Milano, illustra come le prospettive della rivoluzione in atto siano quelle della realizzazione di una nuova interattività, non più fra macchina e macchina, ma fra uomo e macchina, quest’ultima intesa come capace di recepire le diverse capacità comunicative umane.
A quando la macchina potrà dialogare direttamente con il cervello?
Una prima risposta nell’articolo c’è già.
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