Ogni scenario che si proietta sul futuro non può, ovviamente, prescindere da ciò che l’innovazione presente o futura promette.
Jule Verne è stato un maestro in questo genere. Se in "ventimila leghe sotto il mare" e "nell’Isola del dottor Moreau" ha immaginato futuribili a cui potevano condurre la ricerca tecnologica e scientifica, ne "Il giro del mondo in 80 giorni" si è limitato a immaginare un mondo in cui il possibile era già realtà, e che solo la nostra pigrizia intellettuale ci faceva apparire come fantasioso.
Il volume "Il futuro Che già c’è (ma ancora non lo sappiamo)" (Il Sole 24 Ore, 2006, € 20) è improntato, anche se in forma saggistica e non narrativa al secondo paradigma. Attraverso 70 previsioni e 85 anticipazioni Vito Di Bari descrive come potrebbe trasformarsi il nostro futuro quotidiano nei prossimi anni. Le previsioni e le anticipazioni (alcune delle quali sono già state prese in considerazione su questo sito), sono il risultato di una ricerca precisa, puntuale e documentata, e già di per sé rappresentano un utile strumento di consultazione per quanti sono interessati alle innovazioni. Ma il merito principale di Di Bari è di averle coordinate in cinque scenari (Il corpo: la salute e la bellezza – L’habitat: la natura e la città – Il tempo libero: lo svago e le relazioni – Il lavoro: gli affari e le tecnologie) in modo da mostrarne le interrelazioni e le problematiche che possono generare a livello di policy.
A titolo di esempio, nel primo scenario l’allungamento della vita media impone di guardare ai non più giovani (uso questo eufemismo sentendomi della partita) non solo in termini emergenziali ed assistenziali ma anche di potenziale risorsa.
Vito Di Bari insegna "Progettazione, Gestione e Innovazione dei Sistemi" al Politecnico di Milano e "Corporate Communication" all’Università Bocconi. E’ opinionista del quotidiano Il Sole 24 Ore e ospite frequente di programmi televisivi in Rai e a Canale 5. Dopo incarichi negli Stati Uniti e un mandato da Executive Director dell’International Multimedia Institute dell’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura), è rientrato stabilmente in Italia per creare un polo di ricerca sull’innovazione ed è attualmente Direttore Scientifico del laboratorio di ricerca NextMedia Lab.
Per Il Sole 24 Ore ha pubblicato: Tecnologie di comunicazione per l’impresa (1999); Management Multimediale (2000); Le parole della Net Economy (2001); Il Dizionario dell’Economia digitale (2002); Strategie per la Next Economy (2003); 2075, Weekend nel futuro (2005).