Da Il Corriere della Sera del 1 luglio 2005
‘Presentato in anteprima il rapporto del “Millennium Project”
L’Onu sul futuro: controllare le tecnologie
L’agenzia prevede condizioni di vita notevolmente migliorate, maggiori disponibilità di cibo, ma anche rischi per l’umanità
Cosa deve aspettarsi il genere umano nel prossimo futuro? La scienza e la tecnologia avanzano troppo rapidamente? L’uomo saprà mantenerle sotto controllo? Queste domande stanno alla base del Rapporto 2005 sullo stato del futuro elaborato dalle Nazioni Unite e pubblicato a cura del “Millennium Project” della Università dell’Onu. In base allo sviluppo scientifico e tecnologico odierni, lo studio elabora scenari di come potrebbero evolvere le conoscenze, verso quali obiettivi puntano e con quali problemi. Il rapporto non è ancora pubblico [Ndr: è stato pubblicato in questi giorni nel sito del “Millennium Project: v. qui in calce (06/07/05)] ma è stato presentato in anteprima in sede di Unione Europea ed esprime una preoccupazione: lo sviluppo delle tecnologie è troppo veloce rispetto alle capacità umane di controllarle.
UNA RETE GLOBALE – Le condizioni di vita miglioreranno notevolmente grazie alle sinergie tra nanotecnologie, biotecnologie, tecnologie dell’informazione e scienze cognitive. Ci saranno maggiori disponibilità di cibo, di acqua e di energia per tutti, ma soprattutto ci sarà una connettività totale, con tutti gli esseri umani collegati in una rete globale, per lavorare, comunicare, scambiare informazioni e “know how”. Questo porterà a uno sviluppo accelerato della intelligenza collettiva, che permetterà a sua volta di sviluppare rapidamente il benessere individuale e sociale, e di creare valori ed efficienza a costi bassissimi.
NANOTECNOLOGIE – Tuttavia c’è il rovescio della medaglia: l’uomo sarà abbastanza capace, ma soprattutto saggio, onesto e oculato, da poter controllare questo progresso e indirizzarlo verso obiettivi corretti e non egoistici? Un esempio possono essere le nanotecnologie e le biotecnologie. Potrebbero risolvere enormi problemi legati alla salute, ma potrebbero anche essere utilizzate per obiettivi militari. E’ necessario – conclude il Rapporto dell’Onu – considerare il ventaglio di possibilità legate allo sviluppo delle tecnologie e mettere in campo capacità di verifica e controllo, essenziali per non rischiare di ottenere, dal progresso della scienza, distorsioni dannose.’
Il sito del Millennium Project
Nel sito del Millennium Project: il Report della Task Force on Science, Technology and Innovation