Alberto Oliverio, docente di Psicobiologia della Facoltà di Scienze dell’Università di Roma, “La Sapienza”, è uno scienziato che ha dimostrato di essere molto attento alle conseguenze dell’innovazione tecnologica nella nostra società e il cui pensiero è stato ripreso più volte nel sito della FGB (cliccare sul link seguente per lanciare una ricerca all’interno del sito FGB).
Sul quotidiano ticinese Il Giornale del Popolo del 28 luglio è apparsa, con il titolo “Democrazia e tecnologia“, una breve intervista ad Oliverio, dove il tema di fondo è la diversa velocità dei tempi della scienza e della tecnologia rispetto a quelli delle norme, etiche o giuridiche.
Di fronte all’innovazione tecnologica, specialmente nel campo delle scienze della vita, per Oliverio è fondamentale la presenza di Authority che operino al di sopra delle barriere ideologiche e l’attuazione di una poltica dell’informazione chiara e precisa.
‘Riflettendo sui significati piuttosto che sui tecnicismi. Inquadrando un problema dal punto di vista epistemologico, del suo contesto storico, delle posizioni del passato. Non eccedendo con notizie essenzialmente positive – una serie ininterrotta di scoperte – ma valutandone criticamente la disponibilità reale e le conseguenze. Un eccesso di “scoperte” annunciate dai media, generano assuefazione: ad esempio, stando alle notizie il cancro dovrebbe essere scomparso da tempo’.
E’ da sottolineare l’affermazione di Oliverio che, in alcuni contesti storico sociali, le innovazioni rappresentano un veicolo di crescita della democrazia:
‘C’è una differenza sostanziale tra paesi ad alta tecnologia e paesi in via di sviluppo. […] Un piccolo impianto di distribuzione dell’acqua può liberare dalla dipendenza da un pozzo lontano, semplici tecnologie per refrigerare le derrate alimentari liberano i contadini dalla schiavitù della vendita immediata e sottocosto, permettono ai bambini di recarsi a scuola invece che al mercato per trasportare quotidianamente i pochi prodotti della fattoria. Ma indubbiamente, anche nei paesi industrializzati, le tecnologie della comunicazione, con tutti i loro difetti, hanno anche enormi pregi, ad esempio consentono al formazione di reti, di gruppi ecc., il che vuole dire partecipare alla democrazia in forme nuove’.