‘ (ANSA) – LONDRA, 15 MAG – La società moderna è priva di regole per la gestione del rischio: serve una struttura che consenta l’individuazione dei diversi ruoli di responsabilità.
E’ il messaggio lanciato ieri sera dal presidente della Fondazione Giannino Bassetti, Piero Bassetti, intervenuto a Londra su questo tema con una lezione alla London School of Economics (Lse) dal titolo Innovazione, Rischio Sociale e Responsabilità Politica.
“La nostra civiltà è costruita sul rischio – ha osservato Bassetti -. Dobbiamo prendere consapevolezza di come si gestisce il rischio sociale”. I rischi sociali possono essere molteplici: dal terrorismo alla nanotecnologia, al cibo transgenico (Ogm).
Ma il problema, ha sottolineato, “non è come ridurre il rischio. Il problema è come gestirlo”. Per il presidente della fondazione, infatti, “c’è una mancanza del controllo del rischio perché le predisposizioni per rendere la responsabilità chiara non ci sono. Il problema – ha aggiunto – è creare una struttura che consenta l’individuazione dei diversi ruoli di responsabilità.
Un problema, questo, che nasce quando “c’è una discrasia tra il rischio oggettivo nel quale la gente viene messa e lo scarico di responsabilità, cioé quando non c’è nessuno che si assume la responsabilità”. Serve dunque, secondo Bassetti, “una struttura che consenta l’individuazione dei diversi ruoli di responsabilità”.
Per questo, è importante stabilire il metodo. “Il problema non è di stabilire chi risponde – ha infatti spiegato – ma di fissare delle regole che rendano chiaro chi si candida a rispondere”. La giustizia, come dicevano i romani, “non è degli uomini, ma il processo giusto sì”.
Ciò significa che “non si può dire dov’é la giustizia, si può dire invece che, con una procedura propria, le probabilità di avvicinarsi a una situazione che in termini astratti si chiamerebbe giusta sono molto maggiori”, ha concluso Bassetti.
(ANSA)’.
La conferenza del dr. Bassetti alla London School Economics, il cui testo è leggibile alla pagina 10 degli Argomenti, è stata commentata su Il Sole 24 Ore del 15 aprile nell’articolo “Rischio-innovazione. Chi ne risponde” a firma Cristina Miglio.
‘L’innovazione, quella vera, non è né una scoperta né una novità, ma l’agente di un cambiamento in qualche modo imprevedibile. E la sua imprevedibilità implica inevitabilmente un rischio sociale. Ma a chi tocca la responsabilità di valutarlo?’
Per Bassetti l’11 settembre (è già di per sé significativo che la sola enunciazione del giorno, come il “venerdì nero” o l'”8 settembre”, sia sufficiente a identificare un avvenimento abbastanza complesso) è paradigmatico di come il terrorismo si presenti come un ‘agente di cambiamento imprevedibile’.
‘Questo tragico avvenimento è stato infatti una vera e propria innovazione, tale da far riconsiderare l’intero quadro del rischio sociale connesso alla vulnerabilità di edifici come le Due Torri. Insomma, quel che è successo ha – per Bassetti – cambiato il quadro delle responsabilità, spostandole da un soggetto di mercato (le società assicuratrici) a un soggetto istituzionale (il Governo)’.
La conferenza è stata segnalata anche dall’agenzia on line News Italia Press.