Si è conclusa il 9 novembre la tre giorni del simposio internazionale Global Health in the Age of AI alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, che ha visto sull’Isola di San Giorgio Maggiore, quaranta esperti di etica e sanità provenienti da università e centri di ricerca da tutto il mondo discutere delle sfide e delle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale nel campo della salute globale, con l’obiettivo di individuare linee di sviluppo eticamente sostenibili per governare questa rivoluzione, guadagnando al contempo la fiducia dei cittadini.
«Ci sono alcuni punti chiave che descrivono la sfida dell’ingresso dell’intelligenza artificiale nel mondo della salute», ha dichiarato Luciano Floridi, direttore scientifico dell’evento, nonché professore e direttore del Digital Ethics Center della Yale University e professore ordinario presso il Dipartimento di Studi Giuridici dell’Università di Bologna. «Uno tra i primi è la “rivoluzione dei rapporti e delle aspettative”. Pensiamo al rapporto tra pazienti e medici e la capacità predittiva che l’analisi precisa dei dati ora rende possibile. Possiamo agire aggiornando i vecchi equilibri o, al contrario, rivoluzionare il sistema. L’orientamento di queste giornate è stato chiaro sin dall’inizio: una piattaforma di idee, visioni e proposte in versione proattiva per un impatto concreto. È ormai universalmente riconosciuto come sia in corso una profonda rivoluzione nel campo della salute a livello globale. Non è diverso dall’arrivo dell’elettricità che, negli studi dei medici di famiglia, ricordiamo essere arrivata solo cento anni fa. Ma per sfruttare al meglio la grande opportunità offerta dall’arrivo dell’intelligenza artificiale, è necessario saperla controllare e regolarizzare».
Sempre secondo Floridi, il primo momento, a livello globale, di gestione di questa “rivoluzione”, è stato proprio il simposio veneziano: «Attraverso gli interventi e i materiali, gli articoli proposti, le sperimentazioni, gli esempi di ospedali che hanno già introdotto questa tecnologia, il simposio ha rappresentato un tentativo di assorbimento della trasformazione epocale in modo progettuale. Ne consegue il fondamentale e necessario passaggio alla fase progettuale e programmatica. Nel consensus paper, che andremo a definire e presentare nei prossimi mesi, forniremo un quadro della situazione attuale sul quale costruire raccomandazioni per il futuro. Un contributo che immaginiamo possa essere utilizzato da parte di policy makers, law e decision makers, insomma di tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni chiave», conclude Floridi.
Nel consensus paper, che andremo a definire e presentare nei prossimi mesi, forniremo un quadro della situazione attuale sul quale costruire raccomandazioni per il futuro. Un contributo che immaginiamo possa essere utilizzato da parte di policy makers, law e decision makers, insomma di tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni chiave
Luciano FloridiSulla necessità di accompagnare l’adozione dell’intelligenza artificiale nel campo della salute fuori dalla fase emergenziale di cambiamento repentino, verso una fase più programmatica e di regolamentazione, ha parlato anche Gianfelice Rocca, presidente di Fondazione Cini: «Attraverso una visione esclusivamente difensiva non si riesce a cogliere il potenziale di questa tecnologia che potrebbe aiutare tutta l’umanità. In questo slancio verso il futuro si colloca l’impegno della Fondazione Giorgio Cini, isola di pensiero e riflessione capace di dare un contributo concreto alle questioni dell’uomo contemporaneo. L’Europa sta entrando in una nuova era: la fine dell’ordine mondiale post-bellico. E lo sviluppo dell’intelligenza artificiale per la Salute si inserisce in questo contesto sempre più polarizzato. Il simposio, strutturato secondo un metodo che ha facilitato il raccoglimento e la condivisione del libero pensiero, si è dimostrato un’esperienza di incontro e dialogo interculturale. Una speranza per il futuro».
L’Europa sta entrando in una nuova era: la fine dell’ordine mondiale post-bellico. E lo sviluppo dell’intelligenza artificiale per la Salute si inserisce in questo contesto sempre più polarizzato
Gianfelice RoccaOltre ai relatori, grazie al bando indetto da Fondazione Giorgio Cini, hanno partecipato al simposio dodici giovani ricercatori selezionati tra più di un centinaio di candidati provenienti da diversi paesi di tutto il mondo, tra cui Italia, Usa, Uganda, Ghana, Germania. I vincitori della borsa di studio hanno avuto l’opportunità di partecipare e dibattere nei panels, incontrare gli esperti e discutere con loro, approfondendo i temi di loro maggiore interesse.
Il simposio Global Health in The Age of AI, alla cui organizzazione ha partecipato attivamente Guido Romeo, membro del sounding board di Fondazione Bassetti, è stato il primo appuntamento di un nuovo programma culturale della Fondazione Giorgio Cini orientato a intensificare il dialogo interdisciplinare con focus scientifici di grande attualità internazionale.
(Foto inizio pagina: Fondazione Cini. Altre foto, a fondo pagina)