Riscrivere il tempo è il titolo del primo Milan Longevity Summit svoltosi tra il 14 e il 27 marzo 2024. Ideato e organizzato da Viviana Kasam e Brain Circle Italia, ha riunito alcuni dei più illustri studiosi e studiose da tutto il mondo per discutere le ricerche più all’avanguardia nel campo del rallentamento dell’invecchiamento.
Fondazione Giannino Bassetti ha partecipato in vari modi e momenti al ricco palinsesto, a cominciare con la presentazione del white paper “A society for all ages“ di cui abbiamo già parlato in un precedente post.
Il 21 marzo nell’evento “Milano celebra Le Grandi Vite”, alla presenza del sindaco di Milano Giuseppe Sala e dell’Assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè, il nostro presidente Piero Bassetti, congiuntamente a Natalia Aspesi, Silvio Garattini, Giuseppe Guzzetti, Liliana Segre e Carlo Sini, hanno ricevuto il riconoscimento “Una grande vita”.
Questa la motivazione per Bassetti: “Ci sono alcune parole che descrivono meglio di ogni discorso Piero Bassetti. Staffetta e Testimone, gli attrezzi del mestiere che per lui hanno sempre significato non tanto la corsa, quanto il lavorare assieme per andare avanti, oltre. Parole chiave della sua vita, maturate nell’esperienza di staffettista nella squadra italiana alle Olimpiadi
londinesi”della pace”, dopo anni di atrocità. Era il1948, Piero aveva diciannove anni. Innovatore, è il tratto che ispira la sua filosofia, intesa come «il modo in cui sapere e potere si combinano per modificare la storia». Parole sue, il filo di Arianna della sua vita. Profeta politico, Bassetti vede con decenni di anticipo la crisi dello Stato (che porrà fine alla Prima Repubblica) ma soprattutto immagina le vie per una convivenza politica e culturale più larga. Planetarista, così lo definisce nel 1978 il corrispondente del Times, Peter Nichols. Già negli anni Ottanta porta il concetto di rete informatica nella pubblica amministrazione. Profetico, che non significa solitario: la scuola bassettiana ha raccolto il testimone delle sue intuizioni e innovazioni istituzionali. A tutti non si stanca di ripetere: «Svegliatevi!».”
La sera dello stesso giorno, spostandoci al MEET Digital Culture Center, oltre a presentare il paper di cui sopra, con Jamie Metzl abbiamo inaugurato il progetto congiunto con Meet the Media Guru per il coinvolgimento di una serie di personalità che possano affrontare il tema della longevità anche dal punto di vista della relazione tra le differenti generazioni, le sue ricadute sul governo di una città, di una società che vede fino a cinque generazioni convivere in modo sempre più intrecciato.
Jamie Metzl è una figura di spicco nel panorama mondiale della genetica, dell’IA e delle biotecnologie e delle implicazioni che esse determinano. Ha contribuito a fondare il WisdomTree BioRevolution Fund di cui è lo Special Strategist; fa parte dei comitati consultivi di Exponential Medicine, Genomic Prediction, Harvard Medical School Preventive Genomics, Lake Nona Impact Forum, NextMed Health, Dubai Future Forum e Future of Retail Policy Lab di Walmart. Ha pubblicato il bestseller Hacking Darwin e il suo nuovo libro Superconvergence: How the Genetics, Biotech, and AI Revolutions Will Transform Our Lives, Work, and World sarà disponibile nel maggio 2024.
Dell’incontro rendiamo disponibile il video e le immagini (in questa stessa pagina, in fondo).
Rendiamo disponibile anche l’intervento di Piero Bassetti alla tavola rotonda del 27 marzo, presso l’Università degli Studi di Milano, “Salute e umanesimo scientifico” dove sono stati posti quattro quesiti: Longevità o invecchiamento in salute? | Possiamo proteggere le generazioni più giovani dall’invecchiamento precoce? | Quali sono le implicazioni di luoghi di lavoro orientati al benessere? | Come compensare benessere e fattori di rischio per l’invecchiamento precoce?
Il progetto Milan Longevity Summit è stato per Milano un momento in cui si è suggellata l’evidenza di una problematica glocale su cui Fondazione Giannino Bassetti ha già da tempo posto sforzi d’indagine e attività, e “per quanto fascino possano avere, e per quanti problemi aiutino a risolvere, dobbiamo ricordare che gli scenari spalancati dall’intelligenza artificiale, dalla robotica avanzata, dall’intervento sul genoma umano (avete sentito parlare di CRISPR-Cas9?) possono mettere in crisi, spaventare, replicare divari e persino discriminazioni esistenti. Se non vogliamo farci bloccare dalla paura, proviamo allora (…) a immaginare davvero una società per tutte le età, nella quale sentirci responsabili, insieme, di un nuovo sapere.” (dal white paper “A society for all ages“).
(L’immagine dell’articolo è la cattura di un momento dell’installazione “Forever Young: The Dorian Gray Syndrome” allestita presso il MEET Digital Culture Center di Milano).