Nell’ambito del Dottorato di Interesse Nazionale in Scienze del Patrimonio Culturale, coordinato dalla Scuola di Dottorato dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, è attivo dal 2023 il curriculum Editoria e innovazione: contenuti, processi, tecnologie. L’obiettivo è la formazione di ricercatori e professionisti altamente qualificati in grado di ideare, sviluppare e gestire in modo critico e responsabile idee progettuali per un approccio ai prodotti editoriali innovativo, partecipativo, e inclusivo; e anche per incentivarne e governarne la transizione digitale.
Fondazione Bassetti ha raccolto l’invito a partecipare attivamente al dottorato, sostenendo tramite una borsa di studio il progetto di Dario Baldini, incentrato sulla digitalizzazione delle carte dell’archivio di Piero Bassetti; ponendo così le fondamenta per la creazione di un centro di documentazione consultabile attraverso tecnologie web e di intelligenza artificiale. Gli storici hanno già lavorato in più occasioni sulle carte dell’archivio, che si sviluppano ininterrottamente dal 1947 a oggi, incrociando attraverso il percorso istituzionale e intellettuale di Bassetti problematiche non solo nazionali: dal Comune di Milano alla nascita di Regione Lombardia, di cui Bassetti è stato primo presidente; dalla Camera dei deputati alla Trilateral Commission; dalla presidenza di Ipalmo fino alle Camere di commercio italiane nel mondo… per arrivare alla genesi di Globus et Locus e della Fondazione.
Basandosi sugli standard internazionali più noti nel campo delle Digital Humanities – IIIF e TEI, impiegati per la conservazione e la trasmissione del patrimonio culturale – il lavoro del dottorando Baldini è suddiviso in tre fasi: la prima si concentra sulla vera e propria digitalizzazione dei documenti; la seconda è indirizzata alla pubblicazione delle digitalizzazioni prodotte, in particolare attraverso la creazione di un portale web; durante la terza e ultima fase viene svolta la ricerca sulle possibilità di applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale ai prodotti digitali ottenuti durante i passaggi precedenti. Lo scopo principale è valutare la possibilità di utilizzare lo schema TEI come un modello per dati testuali strutturati da impiegare per l’addestramento di AI generative e la creazione di Large Language Model.
Dal particolare al generale, si capirà dunque come la partecipazione di Fondazione Bassetti al dottorato muova dal consenso sulla necessità di includere i principi legati alla registrazione digitale della memoria nell’indagine del più vasto reame delle relazioni tra sapere e potere: non più e non solo accumulo di dati ma selezione di informazioni rilevanti e pertinenti al confine tra ciò che sappiamo o “abbiamo saputo” (il patrimonio archivistico) e ciò che realmente “possiamo”.
Quando la rivoluzione di Gutenberg – la stampa a caratteri mobili – spalancò orizzonti di gloria alla trasmissione del pensiero, non si trattò di sole rose: i coevi di Erasmo vivevano, come noi, un cambio d’epoca nel quale a nuove forme di trasmissione del sapere corrispondevano grandi faglie nell’organizzazione del potere. E non a caso accanto all’umanista olandese c’era Aldo Manuzio, stampatore, tipografo, editore.
Ebbene, se la riflessione teorico-pratica del dottorato si incentra sul rapporto tra testi e supporti, sulla traducibilità, conservazione, protezione e stoccaggio digitale dei dati, fino allo sbocco nell’addestramento e produzione di intelligenze artificiali generative, è tutta da esperire la potenzialità di una collaborazione sempre più attiva tra i giovani ricercatori e gli strumenti di divulgazione messi a disposizione dalla Fondazione: a cominciare dal sito, che si offre volentieri come snodo delle discussioni sulle aree di ricerca di studentesse e studenti.