Dalla quarta di copertina: “È un libro “politico” nel senso più rispettabile della parola. I due Autori osservano l’ambiente nel quale vivono, insieme a 50 milioni di italiani, senza illusioni, senza acrimonia, ma con consapevolezza. La realtà è quella che è: essi non hanno termini di paragone col passato (contano poco meno di 60 anni in due) non hanno conosciuto direttamente il fascismo né tantomeno il mondo che lo espresse. Si pongono – essi stessi lo riconoscono – più domande di quante soluzioni non propongano.
L’esame delle condizioni obiettive in cui si svolge la nostra vita politica, le cause della inefficienza della nostra burocrazia, il peso che la vita aziendale va acquistando nella società offrono occasione a diagnosi sferzanti ma che contengono sempre il seme di qualche virgola seppur piccola, proposta di rinnovamento. Al di sopra di ogni altra preoccupazione v’è però quella di veder salvaguardata la libertà di scelta politica e civile del “Signor Brambilla”, assunto come prototipo del cittadino italiano che confusamente sente d’esser padrone di ciò che è formalmente suo, ma non ha idee chiare e volontà precisa cui ispirare il suo comportamento di cittadino virgola di contribuente virgola di animale politico.
Ben lungi dal voler proclamare nuove verità, o scoprire l’inscopribile, ci si preoccupa tuttavia di esporre elementi, spesso piccanti, sufficienti a chiarire per quali vie e con quali ignorati strumenti venga oggi esercitato il potere in tutti i principali settori della vita sociale virgola e si invita il Signor Brambilla ad essere un po’ meno disattento alle forze cui obbedisce o sottostà, chiarendosi le regole del gioco (o almeno le principali)...”
Con disegni di: Giuseppe Valieri.