L'einaudiano "conoscere per deliberare" è il principio che, nell'articolo di Marlene Di Costanzo,
Lobby del biologico e umori della pubblica opinione apparso su La Voce Repubblicana del 23 novembre, sembra ispirare la valutazione del Progetto
Partecipazione Pubblica e Governance dell'Innovazione, promosso dalla Fondazione Giannino Bassetti congiuntamente alla Regione Lombardia, Irer e Observa. Infatti, a proposito del Progetto, nell'articolo leggiamo:
«il risultato maggiore è stato che nella fase di formazione di una decisione politica pubblica le indicazioni ottenute dai panel di cittadini e dei vari attori sociali possono avere un peso considerevole; in ogni caso i risultati delle consultazioni possono avere un ruolo importante per migliorare ed eventualmente modificare le normative oggetto di discussione.»
L'articolo della Di Costanzo si colloca nell'ambito della polemica seguita all'approvazione del decreto Alemanno che pone forti limitazioni alle coltivazioni OGM. Il fatto che...
«fra gli "esperti" del ministro Alemanno risultano alcuni componenti del Consiglio dei diritti genetici che fa riferimento a Mario Capanna»
... per la Di Costanzo significa che l'opposizione agli OGM non si colloca pregiudizialmente in una parte politica. Non esiste, cioè, un'ideologia unica anti-OGM, e specularmente, aggiungo io, pro-OGM.
«Le motivazioni antibiotech non sono riconducibili ad unica matrice: accanto ad un ambientalismo che sogna l'improbabile Arcadia della poesia pastorale cinquecentesca e settecentesca convive un ideologismo anticapitalista che vede nelle multinazionali, non sempre a ragione considerate le protagoniste dell'innovazione tecnologica, la quintessenza del male. D'altra parte ad una lobby del biologico composta da più di 5000 aziende nel nostro Paese, esistono gruppi di interessi accademici che fanno leva su un principio di precauzione non ben definito (ne esistono almeno quindici versioni) e che più che a fare ricerca paiono indirizzati a fare le pulci a chi fa ricerca.»
Conseguentemente, la questione OGM mostra come...
«di fronte a problematiche che, per la loro complessità e natura, come quelle legate all'innovazione biotecnologica, investono trasversalmente il sistema di credenze dei singoli cittadini»
emerga la...
«difficoltà dei metodi della democrazia rappresentativa ad elaborare decisioni sufficientemente condivise».
Di qui l'importanza di progetti, come "
Partecipazione Pubblica e Governance dell'Innovazione", che riescono a coinvolgere...
«varie categorie di soggetti, imprenditori, scienziati, policy makers, associazioni di consumatori, associazioni ambientaliste e cittadini, interessati a vario titolo al tema dell'innovazione.»
Sul decreto Alemanno vedi anche l'articolo di Panorama del 12 novembre
Ogm, i semi della discordia di Gianna Milano e Chiara Palmerini. In questo articolo vengono riportati alcuni dati della ricerca Fondazione Bassetti - Observa "
Biotecnologie: Democrazia e governo dell'innovazione" e due interviste a Umberto Veronesi e Gianni Alemanno, rispettivamente "pro" e "anti" OGM.