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Tutti gli interventi di Dicembre 2005
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trattati da Aprile 2000 (avvio del sito) ad Agosto 2005

Gli indici coprono il periodo che va fino ad Agosto 2005, mentre da Settembre 2005 gli Argomenti possono essere seguiti, in progressione cronologica, accedendo agli ARCHIVI (mensili) che si trovano in questa pagina, sotto l'elenco degli interventi.
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Blog di dialoghi sull'innovazione "poiesis intensive"

[25 maggio 2005]
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[10 settembre 2005]
Leggi il "commento" scritto da Gavino Massidda in relazione al dialogo Cosa vuol dire che una cosa vale, e che vale poco o tanto?

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Gli aggiornamenti nei BLOG - BLOG Updates

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La responsabilità nell'innovazione (testo di Piero Bassetti)

( 23 Dicembre 2005 )

( scritto da Redazione FGB Cliccare sul link per scrivere all'autore )

Pubblichiamo l'intervento che Piero Bassetti ha tenuto al Politecnico di Milano, il 16 giugno 2004, nell'ambito del Corso Trasversale di Epistemologia della ricerca scientifica e tecnica.

Il testo dell'intervento sarà pubblicato dalla Bruno Mondadori in un volume sulla cultura politecnica.


(Immagine tratta da "atomicarchive.com (Explore the History, Science, and Consequences of the Atomic Bomb)": il test nucleare a Johnston Island, il 18 ottobre 1962)

Brano tratto dal testo di Piero Bassetti:

«L'esempio della bomba atomica, resta forse, da questo punto di vista, il più eloquente.

La tecnologia ha, infatti, costretto la scienza ad uscire dalla sua originaria libertà, un po' ludica ma comunque tale. L'ha costretta a finalizzarsi, perché l'ha spinta in un rapporto irreversibile con il potere fino al punto di renderla, in molti casi, essa stessa potere. La scienza ha così incontrato il problema dei suoi fini politici: perché negoziando i mezzi per la sperimentazione e l'applicazione delle sue verità è costretta anche a negoziare il senso di quello che fa.
Sul conflitto di coscienza di Niels Bohr, si veda, in questo sito la pagina monografica sul dramma teatrale "Copenhagen" di Michael Frayn, a cura di Tommaso Correale Santacroce
Non solo. Ha incontrato anche la sua responsabilità: diretta o indiretta. Quando infatti le scelte riguardano "fini" e non soltanto "verità", il tema della responsabilità diventa ineludibile. Per esempio: da dove veniva, se non da considerazioni di questo tipo, il dramma di fisici come Niels Bohr che avevano capito che la loro ricerca sarebbe finita nella atomica?»

Il testo dell'intervento di Piero Bassetti: La responsabilità nell'innovazione

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Principio di precauzione: pagina che raggruppa le risorse interne al sito

( 22 Dicembre 2005 )

( scritto da Gian Maria Borrello Cliccare sul link per scrivere all'autore )
Sul tema del Principio di precauzione è da oggi on-line una pagina che raggruppa i documenti interni a questo sito a partire dal 2000.

Il Principio di precauzione nel sito della Fondazione Bassetti

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Principio di precauzione e buon senso

( 16 Dicembre 2005 )

( scritto da Mario Castellaneta Cliccare sul link per scrivere all'autore )

Il principio di precauzione è uno dei temi più dibattuti sul sito della Fondazione Bassetti. Vorrei pertanto dare un piccolo contributo a questo dibattito inquadrandolo dal punto di vista del "buon senso" che può utilizzare una persona che, vivendo per mestiere a contatto con le tecnologie, si pone il problema di come la moderna società possa confrontarsi con i profondi mutamenti che la stanno attraversando, uno dei più importanti dei quali è l'impatto che proprio le tecnologie stanno avendo sulla nostra esistenza quotidiana. Partirei da due punti che, soggettivamente, mi sembra siano da mettere come basi di partenza :


  • la tecnologia è qualcosa da guardare con un atteggiamento mentale positivo. E' ad essa che dobbiamo la stragrande maggioranza dei miglioramenti della nostra esistenza, a cominciare dal meno confutabile di tutti: nell'ultimo secolo la durata della vita media si è spaventosamente allungata;

  • tuttavia, data la crescente complessità ed ampiezza dei mutamenti indotti dalla tecnologia, è auspicabile che le persone prendano consapevolezza di quanto la loro esistenza quotidiana è soggetta agli effetti dell'evoluzione (e rivoluzione) della tecnologia.

In questo sito:

Il Percorso riguardo alla ricerca scientifica sulle cellule staminali e l'uso degli embrioni umani



Articoli sulle cosiddette "etichette intelligenti" (RFId) nel blog Kata Gene



Pagina centrata sul tema delle Nanotecnologie

Il principio di precauzione (o metodo, come lo ha, forse più opportunamente, chiamato il prof. Remuzzi in un recente articolo sul "Corriere della Sera"), da questo punto di vista sembra essere, almeno potenzialmente, uno strumento dotato delle caratteristiche necessarie a trovare una sintesi tra questi punti. Fatto di per sé non semplice se si pensa che ormai la gente si trova con elevata frequenza a confrontarsi con argomenti tipo, solo per fare un esempio, le staminali o le nanotecnologie o le "etichette intelligenti".

E' pur vero che "non è colpa dell'inventore del martello se questo viene usato sulla testa del vicino", ma è altrettanto vero che la società ha favorito l'uso legittimo del martello e punito chi lo "usava sulla testa del vicino"; in altre parole il processo sociale e politico finisce inevitabilmente per intersecare quello tecnologico. Pertanto è perfettamente inutile cercare di opporsi allo sviluppo tecnologico ed a quello scientifico (che come sappiamo sono due cose diverse): sarebbe come il famoso "fermate il mondo, voglio scendere" o ancora il voler arrestare il moto del mare alzando le mani; tuttavia ritengo perfettamente legittimo che una società civile prenda coscienza e dibatta al proprio interno sul "che fare". Mi pare che, in questa ottica, il principio di precauzione sia un ottimo sfondo da tener presente come diritto delle persone ad incanalare l'utilizzo delle tecnologie a proprio beneficio e per il proprio benessere.

D'altronde tutti facciamo un utilizzo continuo di questo principio: ad es. quando ci vacciniamo contro l'influenza lo facciamo "per precauzione". Proprio in questi giorni le vaccinazioni stanno avendo un picco e le scorte di vaccino si stanno esaurendo in quanto "per precauzione" molte più persone si sono vaccinate in vista di una possibile (e per nulla certa) influenza aviaria. Analogamente, sempre per restare su esempi molto semplici, d'inverno abbiamo le catene a bordo sull'automobile ed anche questo è "per precauzione". Tuttavia ricordo distintamente che una volta, viaggiando in auto sull'autostrada, mi accingevo a passare su un valico degli Appennini all'inizio del quale campeggiava un cartello "obbligo di catene a bordo": peccato che fosse agosto e la probabilità che su quel valico ci fosse neve era nulla! Si trattava di una evidente dimenticanza, ma, per assurdo ci mostra come le "precauzioni" possono essere eccessive.

Questi esempi ci portano al nocciolo del problema: infatti, si dice, il principio di precauzione va bene finché resta sullo sfondo, come un principio soft. Ma diventa problematico quando si cerca di trasformarlo in legge, cioè in hardware. Ma è qui, e non si può eludere, che si trova il nodo che deve essere affrontato dalla politica e dalla società, la quale deve decidere se il principio di precauzione è quello delle catene a bordo d'inverno (che è logico) o d'estate (che è assurdo). In altre parole il problema non è il "se", ma il "come". E'un nodo che non può essere risolto in maniera definitiva: è lo stesso dibattito che lo fa avanzare. Ma mentre si scioglie una parte del nodo, altre se ne formano, in un continuo processo dialettico. Appellandosi al principio di precauzione si può bloccare qualunque applicazione di tecnologia, in attesa di una fantomatica certezza che non ci sarà mai (a proposito: se non ci fosse stata la ruota avremmo evitato molti incidenti stradali... siamo evidentemente nel regno dell'assurdo), ma anche stimolare il progresso scientifico e tecnologico incentivando al contempo la partecipazione consapevole al mondo della scienza e della tecnologia.

E' su questo, sul rendere le idee mobili ed appannaggio di un gran numero di persone che si possono instaurare processi di condivisione estesa dei processi tecnologici ed è su questo che la cerniera politica si trova ad affrontare una sfida di non facile soluzione per avvicinare la società ad un mondo di difficile lettura.

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Blog su Innovazione e Creatività

( 3 Dicembre 2005 )

( scritto da Valentina Porcellana Cliccare sul link per scrivere all'autore )

Il 25 novembre è stato aperto un nuovo blog: Innovazione e Creatività.

In questo blog sono presentate e discusse le questioni poste durante le lezioni del modulo "Innovazione e creatività" curato dalla Fondazione Giannino Bassetti per l'insegnamento di Strategia e Politiche Aziendali presso l'Università Carlo Cattaneo-LIUC di Castellanza.
E' consultabile anche il calendario delle lezioni e, progressivamente, verranno pubblicate le presentazioni degli ospiti e una specifica rassegna stampa.

E' possibile intervenire nel blog con proprie opinioni: negli articoli che sono aperti ai commenti dei lettori basta fare clic sull'apposito link situato all'inizio.

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