Argomenti -- Topics
Questa è la sezione Argomenti: il nucleo del sito |
This is the Topics section, the nucleus of this site |
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Tutti gli interventi di Dicembre 2003
(sotto questo elenco trovi anche gli ARCHIVI mensili)
Questi sono gli interventi del mese di Dicembre 2003
Fai clic qui per vedere i più recenti
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Gli indici coprono il periodo che va fino ad Agosto 2004, mentre da Settembre 2004 gli Argomenti possono essere seguiti, in progressione cronologica, accedendo agli ARCHIVI (mensili) che si trovano in questa pagina, sotto l'elenco degli interventi.
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DiaBloghi
Blog di dialoghi sull'innovazione "poiesis intensive"
[25 maggio 2005]
"Rinnovare, cambiare o innovare?" è la nuova domanda apparsa in DiaBloghi!
[17 giugno 2005]
Leggi il "commento" scritto da Aleph V° in relazione al dialogo Cosa vuol dire che una cosa vale, e che vale poco o tanto?
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ARCHIVI mensili
Per gli argomenti trattati in precedenza, vedi gli INDICI
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Gli aggiornamenti nei BLOG - BLOG Updates
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In conclusion of the Call for Comments "No Innovation without Representation"
( 20 Dicembre 2003 )
( scritto da
Redazione FGB
)
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Massimiano Bucchi wrote the conclusion remarks of the Call for Comments regarding the topics discussed by Bruno Latour at his Lecture in Milan last 17th November.
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Innovazione in campo sanitario e responsabilità politiche (inizio del dialogo on line)
( 16 Dicembre 2003 )
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«Gli sviluppi istituzionali (veicolati dai progressi delle scienze mediche e delle tecniche diagnostiche) cui è andato incontro l'Ospedale Sacco nei suoi settant'anni di storia, mi auguro, possano fornire un piccolo contributo all'adozione di moderne politiche di tutela della salute e della sanità pubblica».
Questa frase di Maurizio De Filippis (ricercatore presso l'Azienda Ospedaliera-Polo Universitario "Luigi Sacco" di Milano), citata da Paola Parmendola nel suo blog di Segnalazioni, mi ha riportato alla memoria un argomento toccato in questo sito circa un anno fa, ma mai adeguatamente sviluppato: l'innovazione in campo sanitario e le responsabilità politiche che essa comporta.
Ci sarebbe sicuramente utile che De Filippis volesse offrirci un suo contributo di riflessione in merito.
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Contesa biotech (nota a margine del mio precedente intervento)
( 15 Dicembre 2003 )
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L'atteggiamento di industrie e consumatori nei confronti degli OGM è cambiato nel tempo. Un decennio fa, nella vicenda del pomodoro Flavr Savr (v. mio precedente intervento), i consumatori reagirono bene all'immissione del prodotto sul mercato. L'industra, da parte sua, sottopose volontariamente il pomodoro all'esame della FDA, per ottenere una certificazione della sicurezza. Per la Calgene i costi della ricerca necessaria a verificare la sicurezza del prodotto furono alti, e tuttavia il fatto di sottoporre volontariamente il prodotto all'esame della FDA fu un'assunzione di responsabilità, che i consumatori e le oranizzazioni ambientaliste apprezzarono. In questo modo, dieci anni fa si stabilì quel dialogo che oggi sembra compromesso dai toni troppo accesi del dibattito sugli OGM.
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"Il parlamento delle cose": un'intervista a Bruno Latour
( 11 Dicembre 2003 )
( scritto da
Redazione FGB
)
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Margherita Fronte intervista Bruno Latour
(Hotel De la Ville, Milano, 17 novembre 2003)
Margherita Fronte ha intervistato il sociologo Bruno Latour a Milano, in occasione
della lecture "Assembly or Assemblage? Politics and Polytecnics",
organizzata il 17 novembre 2003 dalla Fondazione Giannino Bassetti e dalla Scuola di Dottorato di ricerca del Politecnico di Milano e svoltasi
al Politecnico.
Sei domande per identificare la natura del "parlamento delle cose",
nucleo della proposta di Latour sulla relazione sempre più evidente tra
attività scientifica e politica.
«Se guardiamo agli ultimi secoli si vede che quando Galileo lavorava stava
già affrontando, assieme ai problemi di fisica, questioni religiose e
di stato. Più in generale, considerazioni di questo tipo emergono spesso
se consideriamo la storia della scienza in modo retrospettivo. Ma ci sono anche
episodi molto più recenti che ci fanno capire che le cose stanno così.
Fra questi, la vicenda di Chernobyl, o la discussione sul principio di precauzione,
o l'incidente del Columbia, oppure - in Francia - lo scandalo del sangue contaminato.
Sono tutti eventi in cui è difficile distinguere fra ciò che rientra
nella sfera della scienza e ciò che fa parte della sfera della politica.»
(Bruno Latour)
L'intervista di Margherita Fronte può essere un testo introduttivo a
numerose risorse sul pensiero di Latour presenti in rete.
Chi volesse approfondire le questioni affrontate dal sociologo può collegarsi al sito del Politecnico di Milano, dove può trovare una ripresa video (in formato Real Player [ ? ]) dell'intera lecture del 17 novembre, così come visitare le pagine in
questo sito dedicate al Call for Comments
condotto da Massimiano Bucchi (tuttora in corso), che hanno introdotto e accompagnato l'arrivo
del sociologo a Milano.
Sempre nel sito della Fondazione è possibile trovare una rassegna stampa
dell'evento (nel blog di Vittorio Bertolini: ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni) e un elenco dei
libri scritti da Latour (nel blog di Paola Parmendola).
Infine, se si desiderano ulteriori notizie sull'attività di Bruno Latour,
è da segnalare il sito personale del sociologo, ricco di risorse sui
molteplici studi da lui portati avanti.
Bruno Latour alla conferenza di Milano, alla sua sinistra Piero Bassetti
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Democrazia deliberativa e procedure
( 11 Dicembre 2003 )
- Permalink -
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Per Winston Churchill «la democrazia era sicuramente la peggiore forma di governo, ma non ne conosceva altre». Senza nessuna pretesa di fare l'esegesi del pensiero dello statista britannico, il buon senso ci costringe a riflettere sul perchè un sistema politico imperfetto come la democrazia sia preferibile ai molti altri che la storia della politica ci ha insegnato. Se la democrazia non produce decisioni "giuste" (Socrate è stato condannato a morte da una delle forme più avanzate di democrazia diretta) e se recenti vicende storiche ci hanno dimostrato come certe letture alla Rousseau della democrazia come affermazione della "volontà generale" non avessero in realtà nulla né di democratico né di popolare, in cosa consiste la minor imperfezione delle procedure democratiche?
Può essere una risposta banale, ma sono le procedure che garantiscono la superiorità della democrazia. La "volontà generale" non legittima il merito delle decisioni, ma consente di assumere che le decisioni sono state prese in modo legittimo. Socrate ha utilizzato tutti gli strumenti giuridici e retorici a sua disposizione per sfuggire alla condanna, ma, una volta condannato, si è opposto al tentativo di quei suoi discepoli che, con la corruzione e l'inganno, volevano sottrarlo alla pena capitale. Per quanto ingiuste le decisioni dell'Ecclesia erano sacre ed opporsi ad esse sarebbe stato un sacrilegio.
Il tema della procedura intesa come elemento fondante la legittimità delle decisioni politiche, specialmente riguardo a tematiche dov'è rilevante il parere degli esperti, è al centro della risposta di Piero Bassetti (vedi in Rassegna stampa "Che cos'e' la 'democrazia deliberativa' ") all'articolo di Renato Mannheimer apparso su Il Corriere della Sera del 7 novembre, riportato a sua volta in Rassegna Stampa all'item "Dalla democrazia di Pericle ai 'sondaggi deliberativi' "».
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Biotecnologie e opinione pubblica: i risultati della terza indagine "Observa - Fondazione Bassetti"
( 4 Dicembre 2003 )
( scritto da
Redazione FGB
)
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Le precedenti edizioni:
- Prima indagine
(nel sito di Observa)
- Seconda indagine
(in questo sito collocata nel Percorso "Biotecnologie")
I risultati della terza edizione della ricerca su "Biotecnologie e opinione pubblica in Italia", frutto della collaborazione tra il Centro Ricerche "Observa - Scienza e Società" e la Fondazione Giannino Bassetti, condotta sotto la supervisione scientifica di Federico Neresini (Università di Padova), Massimiano Bucchi (Università di Trento) e Giuseppe Pellegrini (Università di Padova).
Rispetto alle edizioni precedenti, l'indagine 2003, dedicata al tema "Biotecnologie: democrazia e governo dell'Innovazione" unisce all'obiettivo di monitorare le tendenze dell'opinione pubblica, il tentativo di comprendere quali siano le dinamiche, le motivazioni e i fattori culturali che entrano in gioco nella formazione delle percezioni e degli orientamenti nei confronti delle biotecnologie. Per la prima volta infatti vengono prese in considerazione caratteristiche quali la fede religiosa degli intervistati, la loro collocazione politica, il livello di formazione scolastica ricevuto in ambito tecnico-scientifico e la loro consuetudine al consumo di prodotti naturali o di medicine alternative.
Le conclusioni al riguardo sono particolarmente interessanti: per esempio viene messo in luce il fatto che le convinzioni religiose non discriminano in modo significativo gli atteggiamenti in materia di biotecnologie. Più significativo il rapporto con la collocazione politica: gli intervistati favorevoli al proseguimento della ricerca nel campo degli OGM, tendono a collocarsi a destra dello schieramento politico (64,8% contro il 58% di chi si pone a sinistra). Tra i contrari, la situazione è inversa: il 33,8% si colloca a sinistra mentre il 28% a destra.
La presentazione dell'indagine
(nel sito di Observa)
Il Rapporto completo
(in formato PDF compresso in formato ZIP [dimensione: 551 Kb])
(se disponete di una connessione veloce, potete visualizzare direttamente la versione in formato PDF [dimensione: 1.129 Kb]: cliccare sul link "visualizzare direttamente" per vederlo ora ; se cliccate col tasto destro potete scegliere di salvarlo sul vostro computer)
(cliccare sull'immagine per leggere alcune informazioni)
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