Corriere della Sera Venerdì, 21 Aprile 2000 Commenti ----------------------- Tecnologie e relazioni Quando la vita è l'anima del commercio Immaginate di svegliarvi una mattina e scoprire che ogni aspetto del vostro essere è diventato una faccenda commerciale, che la vostra vita si è trasformata in una ineguagliabile esperienza di shopping. L'Età dell'Accesso è definita, sopra ogni altra cosa, dalla crescente mercificazione di ogni esperienza umana. Nel mondo degli affari, il nuovo termine operativo è life time value (LTV), cioè il valore del tempo di vita dell'acquirente. Parliamo della misura teorica di quanto potrebbe valere un essere umano se ogni momento della sua vita venisse mercificato dentro la sfera commerciale. Il calcolo dell'LTV viene fatto da un'azienda attraverso una proiezione fra la stima al valore attuale di tutti gli acquisti futuri e il costo di mantenimento negli anni d'un solido rapporto di marketing e di assistenza ai clienti. La valutazione LTV di una persona è possibile grazie alle nuove tecnologie dell'informazione e della telecomunicazione proprie dell'economia di rete. Ad esempio, i dati forniti dai codici a barre, che sono l'«impronta digitale» di ogni prodotto, consentono alle aziende un flusso costante di informazioni aggiornate sugli acquisti dei clienti, da cui ricavare profili dettagliati sul loro stile di vita: abitudini alimentari, guardaroba, condizioni di salute, hobby e preferenze di viaggio. Nell'era del capitalismo basato sulla proprietà, l'enfasi era posta sulla vendita di merci e servizi. Nell'economia del cyberspazio, la mercificazione di beni e servizi diventa secondaria rispetto alla mercificazione delle relazioni umane. E molti esperti in scienza dell'informazione stanno addirittura ipotizzando che le nuove tecnologie vadano considerate «R-tecnologie», cioè tecnologie della relazione anziché dell'informazione. «Dobbiamo abbandonare l'idea che la tecnologia governi l'informazione - dice Michael Schrage, del Center for Coordination Science della Mit Sloan School - e avvicinarci all'idea che la tecnologia sia uno strumento di relazione». Secondo l'economista francese Albert Bressand, è giusto definirle «R-tecnologie» perché «in queste macchine sono le relazioni, non i prodotti materiali, a essere elaborate». Un esempio significativo è quello della pianificazione finanziaria. Molte società d'investimento hanno scelto di passare dalla semplice contrattazione di titoli e dalla gestione del portafoglio clienti alla fornitura full service: una vera integrazione di sistemi. I clienti si rivolgono a società come Merrill Lynch per farsi aiutare a creare pacchetti di investimenti personalizzati che rispondano ai propri bisogni e obiettivi specifici. Alcuni istituti si stanno trasformando in agenti del cliente: forniscono servizi completi di pianificazione finanziaria che comprendono business plan annuali, budget personale, pensionamento in base al reddito, gestione di immobili, imposte e contabilità, assistenza legale e altri servizi. L'idea è di spingere il cliente verso una relazione a tutto tondo con l'agente. L'istituzione gestisce ogni aspetto delle operazioni finanziarie del cliente nell'arco della sua vita. E oltre. Al cliente viene offerta la possibilità di accedere a una competenza specialistica e a consiglieri fidati che agiscono per suo conto, spesso in veste di agenti, sostituti o portavoce. In un sistema di questo tipo, però, i clienti rischiano di perdere lentamente il controllo del processo. Chi acquista è immobilizzato e incastrato in una fitta rete di rapporti in evoluzione e rischia di diventare totalmente dipendente da relazioni commerciali che gli sono poco comprensibili e che controlla sempre meno. E intanto c'è chi già pensa di usare le «R-tecnologie» per creare nuovi tipi di comunità, composte da persone con idee simili che si incontrano in virtù dell'interesse comune in una particolare impresa, attività, iniziativa. La chiave è la programmazione di eventi e riunioni che invitino gli acquirenti a condividere il comune interesse nei confronti del marchio dell'azienda. Due volte all'anno il Priority Club della Holiday Inn riunisce fra i cinquecento e i mille ospiti più assidui della catena alberghiera per un weekend di svago e divertimento, intervallato da numerose tavole rotonde con direttori di alberghi. Per i membri del Priority Club sono previste visite a centri clinici sportivi, presenza di celebrità, escursioni. Va comunque detto che la mercificazione delle relazioni umane è un'avventura malsana. Quando qualsiasi sforzo viene trasformato in servizio commerciale, si corre il rischio di cadere in una specie di trappola malthusiana. Se la giornata è limitata e fissata in un arco di ventiquattr'ore, i nuovi tipi di servizi e di rapporti commerciali sono limitati soltanto dalla capacità dell'imprenditore di immaginare nuovi modi di mercificare il tempo. Già ora, nella fase iniziale della transizione all'Età dell'Accesso, la mercificazione del tempo si sta saturando. E mentre abbiamo creato ogni sorta di aggeggio e di attività salva-tempo e salva-fatica per provvedere ai bisogni e ai desideri reciproci nella sfera commerciale, stiamo cominciando ad avvertire una mancanza di tempo per noi stessi come mai era accaduto nella storia dell'uomo. Ciò perché l'enorme proliferazione di servizi salva-tempo e salva-fatica non fa che aumentare la varietà, il ritmo e il flusso dell'attività mercificata attorno a noi. L'economia basata sulla rete incrementa infatti la velocità delle connessioni, abbrevia i tempi, migliora l'efficienza e rende la vita più comoda, trasformando qualsiasi cosa in servizio. Quando la maggior parte dei rapporti diventa di tipo commerciale e la vita di ogni singolo individuo è mercificata ventiquattr'ore su ventiquattro, che cosa resta per le relazioni di natura non commerciale, basate su parentela, vicinato, interessi culturali comuni, appartenenza religiosa, identificazione etnica, impegno sociale e civile? La cosa peggiore è che i tentativi su larga scala di creare una sfera sociale sostitutiva, nascosta fra le pieghe di un pacchetto commerciale, vengono per lo più portati avanti senza che nessuno se ne accorga o li critichi, nonostante l'ampiezza e la portata delle possibili conseguenze per la società. Quando praticamente ogni aspetto del nostro essere diventa un'attività a pagamento, la stessa vita umana si trasforma in prodotto e la sfera commerciale nell'arbitro finale della nostra esistenza privata e collettiva. Jeremy Rifkin, Economista e filosofo americano, 55 anni, presidente della Foundation on Economic Trends di Washington. Studia l'evoluzione della scienza e della tecnologia in rapporto allo sviluppo economico, ambientale e culturale. Il suo ultimo libro: «L'Era dell'accesso. La rivoluzione della new economy» (pubblicato da Mondadori) di JEREMY RIFKIN