La Repubblica, 30 ottobre 2001
"Biotech, un Paese ignorante" 

Sirchia: nella riforma Bindi ci sono errori pacchiani
Milano, il ministro alla consegna degli Award 2001: in Italia nessuna
politica sulla Ricerca

GIOVANNI MARIA PACE 

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MILANO - «Un Paese ignorante». La requisitoria di Girolamo Sirchia
non risparmia nessuno: media, governi passati, gli stessi scienziati.
Alla cerimonia di consegna dei Biotec Award 2001 ha appena parlato
Umberto Colombo, presidente della giuria, per dire che l'Italia è
l'unico dei 24 Paesi dell'area Ocse ad avere ridotto in questi anni
gli investimenti in ricerca scientifica, con il risultato che, quanto
a spesa per il sapere, siamo al quartultimo posto: dopo di noi ci
sono solo Portogallo, Grecia, Messico. Portogallo e Grecia ci
precedono peraltro nella spesa pubblica in ricerca sulle
biotecnologie, settore in cui siamo ultimi assoluti nella classifica
di venti Paesi fatta dall'Ocse. Il ministro Sirchia parte da qui, da
questi dati umilianti, e lancia il suo «j'accuse». «La scarsità di
fondi», dice, «è problema annoso. Ma non è solo questione di soldi.
Ciò che manca all'Italia è soprattutto una politica della ricerca».
Le ragioni sono varie. C'è, nei ricercatori, una congenita debolezza
nel domandare. La primavera scorsa si è avuta, è vero, una vampata di
orgoglio, ma per rivendicare libertà, più che per ottenere
considerazione e peso. Inoltre la scienza viene demonizzata. «Nello
scorso quinquennio», continua il ministro della Salute, «ci siamo
distinti come i più retrivi nel campo degli organismi geneticamente
modificati, favorendo l'imposizione di quella moratoria sulla
sperimentazione che, se non verrà sollevata, farà uscire l'Europa
dalla competizione». Alla demonizzazione del transgenico
contribuiscono i mezzi di comunicazione, che presentano la scienza
come la sorgente del male, come la fabbrica di tanti piccoli Hitler o
di mostri alla Frankenstein. «Abbiamo una tv che ci mostra ballerine
e quiz in abbondanza ma non fa nulla, salvo qualche eccezione, per
far sapere alla gente che dalla scienza viene la vita e non la morte.
Abbiamo insomma un paese ignorante, che non sa creare le condizioni
favorevoli allo sviluppo della scienza».
Con riferimento alla Finanziaria, Sirchia dice che, nelle circostanze
attuali - buco nei conti pubblici, recessione, terrorismo - , non si
poteva fare di più. Ma aggiunge di sperare in qualche ritocco
favorevole alla scienza in sede di discussione parlamentare. Quindi
preoccupazione ma non pessimismo, anche perché la riunione
nell'auditorium Cariplo è convocata per festeggiare tre giovani
ricercatori, cioè tre esempi di quell'eccellenza che la scienza
italiana, nonostante tutto, conserva. I riconoscimenti DompéAmgen
vanno quest'anno a Piero Carninci, Maria Grazia Sacco e Marco Foiani
per l'applicazione delle biotecnologie alla possibili strategie
anticancro.
Nel pomeriggio il ministro Sirchia, parlando a Bologna in margine a
un convegno sulla sanità, ha sostenuto che la Riforma Bindi è «piena
di errori pacchiani» prodotti da ideologie «che hanno cercato di
ridurre la figura del medico invece di valorizzarla». Alla domanda se
abbia intenzione di rivoluzionare la Riforma, il ministro ha risposto
di non essere un rivoluzionario ma «uno che, con il buon senso e 45
anni di esperienza in ospedale, cerca di tamponare i guasti fatti da
altri».