-------------------------
Il Messaggero del 28 novembre 2001 Clonazione. Gli italiani? «Spaventati» ma sperano nelle nuove cure ------------------------------------------------------ ROMA - Gli italiani hanno paura. La realtà della clonazione, annunciata dal mondo scientifico, spaventa oltre la metà delle persone che hanno risposto alle domande di un sondaggio realizzato dalla "Bruno Poggi associati" per Il Messaggero. Su 100 intervistati, 55 hanno provato sgomento di fronte allannuncio. Ma è importante osservare come si è comportata laltra metà: 21 su cento hanno detto di avere fiducia nella scienza; 23,5 hanno invece ammesso di non essere stati colpiti particolarmente dallannuncio. Il sondaggio ci dice così che cè una specie di rassegnazione alla clonazione, che lapatia mentale sullargomento supera la fiducia nella scienza che anima un quinto degli italiani. Si avvicina invece la percentuale di chi vorrebbe proibire assolutamente la clonazione di embrioni umani con quella di chi chiede una regolamentazione. Nel dettaglio, ai proibizionisti appartengono più le donne che gli uomini (48,1 contro 44,4) e più i giovani che le persone di mezza età. Infatti, gli intervistati tra i 18 e i 30 anni si sono dichiarati nel 54,5 per cento dei casi dellidea di proibire la clonazione, mentre tra i 41 e i 60 anni solo il 40,4 per cento è della stessa idea. E sopra i 60 anni si trova il maggior numero di persone (25 per cento) che lascerebbero libera la clonazione. Le differenze geografiche dicono che al Sud la metà degli intervistati è proibizionista, superata dal Centro (53,3) mentre al Nord la percentuale si riduce al 41,3. Infine, una buona fascia di italiani, il 57,5 per cento, è piena di speranze per i risultati scientifici nellambito dei trapianti e auspica quindi che la ricerca vada avanti. =============================================================== Dall'editoriale della Gazzetta del Mezzogiorno del 29 novembre 2001 ---------------------------------------------- «Gli italiani dicono no alla clonazione di embrioni umani e sollecitano l'intervento dello Stato. Il 46% pensa che i governi dovrebbero proibire questa sperimentazione, il 42% ritiene che la materia vada regolata con le leggi. Solo 1 su 10 si pronuncia a favore della libertà della scienza. E' quanto emerge dal sondaggio commissionato da "Radio 24" del Sole 24 ore e realizzato su 3.036 connazionali dai 18 anni in poi.» =============================================================== Corriere della Sera dell'11 dicembre 2001 Clonazione, un italiano su 2 la teme Per il 70% ricerche da proseguire ----------------------------------------- Italiani divisi sugli esperimenti di clonazione umana, secondo un sondaggio realizzato da «PeopleSwg» per Famiglia Cristiana . Se oltre il 40% li giudica una conquista della scienza, il 50% teme gli usi negativi delle tecniche, ma quasi il 70% pensa che le ricerche a fini terapeutici - rigidamente regolamentate - debbano proseguire. Per il 51% è immorale clonare embrioni; il 36% non vi vede nulla di male. =============================================================== Chi ha paura della clonazione? [www.staibene.it] ----------------- Dall'intervento di Vittorio Bertolini al nostro Forum del 9 gennaio 2002: «Anche se quest'ultimo sondaggio (cliccare sul link qui sopra), essendo stato realizzato in rete, può risultare meno affidabile in relazione al campione, emerge chiaramente che il timore per un rischio "metafisico", (54%) è superiore rispetto al rischio reale e concreto per malattie degenerative. Nel secondo quesito vediamo inoltre che esiste anche molta diffidenza verso la ricerca scientifica condotta per motivi economci. Un altro dato rilevante è che esiste un'ampia percentuale di persone che ignorano i termini della questione clonazione: un 25% si dichiara d'accordo con il quesito "adesso qualsiasi criminale conosce la 'ricetta' per clonare l'uomo", come se la clonazione fosse assimilabile alla torta pasqualina. Indubbiamente la domanda è scema ma il 25% poteva scegliere anche le altre due risposte. Il problema che pongono questi risultati è la difficoltà del governo del rischio. Per eventi avversi come quelli derivanti dalla mucca pazza la condivisione degli obiettivi è pressochè unanime, anche se le opinioni possono divergere sulla radicalità e gradualità degli interventi. Invece è difficile individuare una possibilità di dialogo fra quel 54% che ritiene l'esperimento della ACT [ndr: sull'esperimento dell'Advanced Cell Technology v. il Percorso sulla Clonazione umana] spaventoso e quel 36% che lo ritiene positivo. Foschini ha scritto [ndr: v. intervento del 10 dicembre 2001] «... la moneta che paga l'inconscio non sempre è visibile, ma occorre tenerne conto nel bilancio del "calcolo del rischio"». Non so se si tratta di inconscio; personalmente preferisco parlare di altre categorie, abitudini mentali e pigrizie culturali. In ogni caso non possiamo non tenerne conto nel calcolo del rischio.
Questa pagina appartiene al sito della Fondazione
Giannino Bassetti: <www.fondazionebassetti.org> This page belongs to the Giannino Bassetti Foundation Web Site: <www.fondazionebassetti.org> |