20.12.05 |
Silvio Scaglia: con passione e impegno si realizza l'improbabile | |
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Piero Bassetti: Rispetto alle lezioni precedenti, oggi c'è stato un cambiamento. Silvio Scaglia ha incarnato, nel suo discorso, i quattro tipi di innovazione da lui elencati. La sua vicenda, innanzi tutto, è densa dell'innovazione del primo tipo, l'innovazione incrementale: infatti ha raccontato di diversi problemi che si sono presentati, e quindi dei modi attraverso i quali i problemi sono stati affrontati, in vista di un miglioramento. Poi è stata affrontata l'innovazione scientifica, che per noi diventa innovazione soltanto quando la scoperta, il brevetto, hanno un'applicazione concreta. Poi abbiamo sentito l'innovazione imprenditoriale, cioè la scelta di fare un business di una certa idea: l'introduzione della business idea nel contesto storico in cui ci si trova. Domanda: In che momento di questo processo avete capito qual era la tipologia di customer care che dovevate realizzare, per cambiare il sistema che non dava buoni risultati? Quand'è che siete passati al customer care personalizzato di Fastweb? Silvio Scaglia: Era il 2003. Perché proprio in quel momento? Perché a quella data avevamo risolto dei problemi molto più impellenti. Il customer care è importantissimo, però se non funziona il servizio, oppure se non si riesce a scavare per portare il servizio, il cavo, fino al cliente, il problema del customer care non emerge, nel senso che rimane sepolto sotto problemi più grossi, dal product care, dal far funzionare la baracca. Ci abbiamo messo mano nel 2003, poi ci è voluto un anno per farlo funzionare, e ha cominciato a essere a posto dalla seconda metà del 2004. PB: Gismondi, la settimana scorsa, ci parlava del suo atteggiamento come della filosofia dell'I care. Oggi si parla di customer care. A volte, quindi, l'innovazione si basa sul care dell'imprenditore. Missoni e Gismondi per metà realizzavano loro stessi quell'innovazione che noi definiamo poiesis intensive. Invece qui, oggi, si sente il protagonismo del consumatore. In altre parole, non basta realizzare un bel sistema-luce che piace all'ingegnere che l'ha progettato e che riesce a trasmettere come in fondo Picasso riesce, con fatica, a trasmettere la propria poesia, anche se a volte a prima vista questa non viene colta. Qui c'è la necessità di leggere nel consumatore quelle che sono le sue vere preferenze, di prendersi cura del consumatore. Prof. Alessandro Sinatra: Innanzi tutto mi unisco ai ringraziamenti per questa testimonianza straordinaria. Silvio Scaglia: Non posso risponderle: "Con tanta fortuna"!? PB: Con quest'ultimo discorso hai toccato un discorso che noi, come Fondazione Bassetti, abbiamo difficoltà ad affrontare. L'idea, cioè, che l'innovazione non è la trouvaille, la scoperta, ma è quel misto di volontà e passione (tu stesso hai usato la parola "passione") che secondo me è la parte di "divino", per così dire, che c'è nell'innovazione. E' un tema totalmente inedito. Si tratta della presa di coscienza del fatto che l'innovazione non è soltanto "più sapere", e nemmeno "più potere", ma al limite è "più volere", in un atteggiamento di volontà acritico. E qui sta il grande fascino del mestiere di imprenditore. Domanda: Quando avrà identificato un nuovo progetto imprenditoriale, porterà con sé gli ingeneri con i quali ha creato Fastweb, svuotando questa azienda? Silvio Scaglia: Assolutamente no. Quando siamo partiti con Fastweb, alcune delle persone che lavoravano in Omnitel con me mi hanno accompagnato. Ma, in modo molto conscio, non ho preso le persone chiave. Vittorio Colao, che era direttore generale quando io ero amministratore delegato di Omnitel, sarebbe stata una persona che io avrei sognato di avere con me in Fastweb. Non gli ho proposto di venire con me in Fastweb perché c'era bisogno di lui in Omnitel. Come lui, tante altre persone. Ricordo ancora esplicitamente Paolo Galli, che poi divenne direttore generale di Omnitel. L'ultima cosa che si vuole è vedere andare male un'azienda che si ha contribuito a far nascere. Domanda: Dal punto di vista del capitale azionario, non ha paura che la sua uscita possa avere effetti negativi? Silvio Scaglia: Ci sono, naturalmente, dei pro e dei contro. Io ho annunciato in anticipo la mia intenzione di uscire proprio per dare tempo. L'azionariato di Fastweb è fatto prevalentemente da fondi, oggi soprattutto fondi anglosassoni. Ci sono fondi più adatti a situazioni imprenditoriali e altri più adatti a situazioni più stabilizzate di private company. In questo tempo dobbiamo gestire un cambiamento di azionariato, meno fund, più fondi pensione, un azionariato più in linea con la nuova fase, rispetto alla prima fase molto imprenditoriale. Cerchiamo di farlo bene, accompagnando questa transizione. Io ho preso l'impegno di non toccare nessuna delle mie azioni prima che questo processo sia definito. Riconosco che il problema che la domanda ha posto esiste, ma va gestito, e metto il mio portafoglio insieme a quello degli altri azionisti fino a quando non è gestito. Se si gestisce bene il problema, si crea maggior valore rispetto a prima. PB: Anche i manager sono uomini liberi. Questo è uno dei drammi di cui dovete avere consapevolezza ed è uno dei problemi del capitalismo moderno. Se andate a Silicon Valley lo vedete drammaticamente. Del resto, è il problema della scienza. Presto o tardi ci pentiremo di aver incentivato la trasformazione degli scienziati in imprenditori. Qualche volta, infatti, si perde un buon scienziato e si acquista un cattivo imprenditore. |
Tra tutte le interessanti testimonianze di questo corso, probabilmente quella che mi ha colpito di più è stata la presentazione de Dr.Scaglia.
In particolare mi ha impressionato la sua incredibile ambizione, la sua continua voglia di sfida, qualità secondo me essenziali per poter essere degli imprenditori di successo.
Di conseguenza mi ha colpito quindi la sua notevole propensione al rischi della sua carriera che probabilmente è stata la "tensione" che ha accompagnato la sua scalata.
Per quanto concerne la testimonianza portata dal Dott. Scaglia mi è sembrata particolarmente interessante la puntuale classificazione delle varie tipologie di innovazione ; infatti S. Scaglia distingue tra innovazione incrementale, scientifica, di business system e tecnica.
In tal senso ciò che è più interessante è come Fastweb sia stata in grado di incarnare tutte e quattro le differenti tipologie di innovazione, compresa quella tecnica di base consistente nell'uso dei protocolli internet IP e della rete di router.
In altre parole emerge dalla testimonianza come Fastweb sia riuscita a cogliere una molteplicità di opportunità quando queste erano effettivamente disponibili (opportunità tecnologica,finanziaria etc.. ): da notare quindi, secondo me, la capacità di cogliere nel momento più appropriato le opportunità di business, di leggere il mercato e non essere ciechi di fronte agli input provenienti dall'ambiente esterno.
La testimonianza di Silvio Scaglia è stata molto interessante ed istruttiva. Infatti ritengo che il Dott. Scaglia sia l'emblema dell'imprenditore innovativo, con spirito d'iniziativa, motivato e con una propensione al rischio non comune (è passato da Omnitel al progetto Fastweb investendo personalmente le proprie risorse). La sua voglia continua di ricercare nuove sfide da affrontare lo portano tutt'ora a cercare nuove opportunità imprenditoriali in fase di start up rinunciando a profitti elevati in un impresa, Fastweb, consolidata ma con margini di sviluppo ancora molto elevati. Interessante inoltre è stata la sua puntuale classificazione delle varie tipologie d'innovazione (incrementale, radicale, di business system, di transazione tecnologica); e la verifica empirica di come Fastweb sia riuscita a crescere proprio grazie alla combinazione simultanea di questi processi d'apprendimento. Questi non solo hanno permesso la concretizzazione della business idea ma hanno anche costituito la principale leva con la quale in Fastweb hanno risolto i vari problemi tecnici e operativi che gli si sono presentati.