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Based on a story by famed science fiction writer Philip K. Dick, Minority Report is an action-detective thriller set in Washington D.C. in 2054, where police utilize a psychic technology to arrest and convict murderers before they commit their crime.
[www.minorityreport.com]
(fai clic sull'immagine per leggere alcune informazioni su di essa)
(continua dall'articolo precedente)
Joy mette in guardia nei confronti della hybris degli scienziati che vedono se stessi alla stregua di "tool-builders" e che, di conseguenza, si auto-esonerano dall'assumersi responsabilità in ordine alle conseguenze dell'uso che viene fatto dei loro... "tool".Il problema della rinuncia:
è questa la raccomandazione più controversa di Bill Joy.
Vediamo che cosa intende.
A parere di Joy, agire responsabilmente significa rinunciare a proseguire alcune forme di ricerca applicata: imitando gli scienziati atomici del dopoguerra bisognerebbe che coloro che svolgono ricerca applicata in settori "a rischio" ("rischio" nel senso "finale" visto in precedenza) si impegnassero in prima persona per cercare di cambiare le cose, e arrivassero al deliberato abbandono di alcune applicazioni di genetica, nanotecnologie e robotica, quando queste fossero considerate troppo pericolose. Ciò dovrebbe valere nonostante i costi economici e sociali, accettando controlli efficaci e generalizzati per rendere effettivo il bando, e chiedendo agli scienziati di sottoscrivere un rigido codice etico di comportamento.
Questo modo di mettere in pratica il proprio senso di responsabilità, che Joy vede come unica via percorribile per gestire il rischio di danni irreversibili che le tecnogie "GNR" (genetica - nanotecnologia - robotica) implicano, ovviamente apre una cascata di questioni, fra cui quella della trasparenza delle linee di ricerca e dei controlli su ciò che avviene nei laboratori di ricerca. Joy ha precisato la sua posizione in un'intervista rilasciata a Giancarlo Radice, per il Corriere della Sera (pubblicata il 13 marzo 2003 e citata in questo sito nella Rassegna stampa dello stesso mese) ponendo anche l'accento sulle armi c.d. "knowledge enabled".
«The Foresight Institute's chairman, Dr. Drexler, originally thought that the best thing to do would be never to disclose nanotechnology's darker possibilities for fear it might give terrorists ideas. But he soon realized that if he could think of these abuses, others could too. So he decided to try to help society prepare for the good uses of the technology and to protect itself against its evil use.E, ancora su questo argomento della conoscenza dei possibili abusi delle nanotecnologie che diventa un'arma, anche nel sito di Raymond Kurzweil troviamo un articolo di Drexler, originariamente pubblicato nel sito del Foresight Institute: "Nanotechnology: Six Lessons from Sept. 11"
Dr. Drexler, Dr. Merkle and others at the Foresight Institute argue that openness is critical toward developing nanotechnology safely.
"There's an argument that perhaps we could simply close our eyes to new technology," Dr. Merkle said. "Occasionally, people argue that if new technologies pose new risks we should tell people they should not develop them." But then, he said, society would be worse off. "Not only do we lose the benefits of the new technology, but we also - and more importantly - fail to understand what the new technology means," Dr. Merkle said. "Then how can we defend ourselves if someone else develops them?"»
(tratto dall'articolo di Gina Kolata "When Science Inadvertently Aids an Enemy", pubblicato nel sito di Michael Sanders, fisico, professore emerito dell'Università del Michigan)
«The Sept. 11 attacks confirmed the ongoing terrorist threat and the importance of proactive development of methods to prevent nanotech abuse, K. Eric Drexler, Chairman of the Foresight Institute said in a statement sent to institute members. The "nanotechnology boom" is beginning, he said, urging members to use their brains and their wallets to "ensure that the field of nanotechnology never has its own Sept. 11."»La stragrande maggioranza della comunità scientifica vede come irrealistica la proposta di bloccare (o rallentare) e di sottoporre a controlli stringenti alcuni filoni della ricerca scientifica e la giudica (al contrario di come la pensa Joy, il quale ha fatto del relinquishment un suo impegno personale) come... "irresponsabile".
«la tecnologia rimarrà un'arma a doppio taglio e la storia del XXI secolo non è stata ancora scritta»Kurzweil (ma non è il solo) fa un'ipotesi riguardo a un effetto perverso che il relinquishment potrebbe comportare: l'abbandono di vaste aree tecnologiche favorirebbe lo sviluppo sotterraneo di ricerche e applicazioni senza né regolamentazione né etica. In tale situazione, potrebbero essere proprio i professionisti meno equilibrati e meno responsabili (per esempio i terroristi) a possedere tutto l'expertise. E conclude insistendo, come Joy, sul tema dei controlli (sottolineando, peraltro, l'apporto che allo scopo la stessa tecnologia potrebbe dare): la risposta costruttiva a questi pericoli non è una sola, perché occorre mettere insieme i comportamenti professionali etici, la supervisione di organismi regolatori e lo sviluppo di risposte "immunitarie" alla specifica tecnologia, nonché una sorveglianza assistita dai computer da parte degli enti che devono far rispettare la legge.
«In prospettiva futura, una delle sfide più impegnative sarà riuscire a trovare un equilibrio tra i nostri preziosi diritti alla privacy e il nostro bisogno di essere protetti da un misuse delle tecnologie del XXI secolo».
["minority report retinal scan": ricerca su Google]
[18 agosto 2004]
Perché la citazione di "Minority Report"?
Si veda la spiegazione dell'immagine pubblicata nella sezione Argomenti il 16 luglio, intitolata "Previsione, tecnologia e controllo sociale"
... CONTINUA...
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Una piccola precisazione su "Minority Report", indotta dalla nota di Gian Maria nella spiegazione del significato dell'immagine periodica relativa nella sezione Argomenti: https://www.fondazionebassetti.org/06/argomenti/immagineperiodica/000290.htm .
Tom Cruise deve sottoporsi al trapianto di bulbo oculare (infatti trapiantare la sola cornea non basta per sfuggire all'identificazione retinale).
Alla fine recupererà i suoi occhi originali.
(inviati da Giugno a Dicembre 2004):