CORRIERE DELLA SERA 21 FEBBRAIO 2005 Redazionale ------------------- Il suo pensiero è riassunto in un passaggio del libro La medicina impossibile : «Adottare il motto basta così nella lotta contro la morte vorrebbe peraltro dire lasciare spazio ad altri progressi apprezzabili: nella riabilitazione, nella promozione della salute, nella prevenzione delle malattie, nelle cure palliative: tutte cose che hanno a che fare più con la qualità che con la quantità della vita». È la tesi del bioetico di fama internazionale Daniel Callahan, ieri a Milano per un dibattito sul tema Innovazione, salute, sanità promosso dalla Fondazione Giannino Bassetti, in collaborazione con l’Università Cattolica. Per il professore americano la medicina deve diventare sostenibile: è necessario indirizzarsi verso un minor consumo di risorse (a cui è collegato anche il prezzo dei farmaci). Alla discussione ha preso parte anche Giuseppe Remuzzi, coordinatore ricerche dei Laboratori Negri di Bergamo, insieme con Cesare Catananti, direttore sanitario del Gemelli di Roma.