Argomenti -- Topics
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Tutti gli interventi di Febbraio 2006
(sotto questo elenco trovi anche gli ARCHIVI mensili)
Questi sono gli interventi del mese di Febbraio 2006
Fai clic qui per vedere i più recenti
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Gli indici coprono il periodo che va fino ad Agosto 2005, mentre da Settembre 2005 gli Argomenti possono essere seguiti, in progressione cronologica, accedendo agli ARCHIVI (mensili) che si trovano in questa pagina, sotto l'elenco degli interventi.
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DiaBloghi
Blog di dialoghi sull'innovazione "poiesis intensive"
[25 maggio 2005]
"Rinnovare, cambiare o innovare?" è la nuova domanda apparsa in DiaBloghi!
[10 settembre 2005]
Leggi il "commento" scritto da Gavino Massidda in relazione al dialogo Cosa vuol dire che una cosa vale, e che vale poco o tanto?
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ARCHIVI mensili
Per gli argomenti trattati in precedenza, vedi gli INDICI
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Gli aggiornamenti nei BLOG - BLOG Updates
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L'amore al tempo dei cloni: il romanzo "Non lasciarmi", di Kazuo Ishiguro
( 22 Febbraio 2006 )
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Probabilmente, la sensibilità dell'opinione pubblica sulle tematiche dell'innovazione tecnico-scientifica viene influenzata, più che dai ponderati e ponderosi saggi delle riviste specializzate, dalla letteratura. Frankenstein, pur con una lettura impropria del romanzo di Mary Shelley, è diventato la metafora dei rischi delle manipolazioni genetiche. A sua volta "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley ha costituito la metafora del condizionamento sociale che può essere imposto dalla scienza e Samuel Butler in "Erewhon" ha anticipato le previsioni di Bill Joy e Ray Kurzweil su un mondo di automi aureplicantesi (v., in questo sito, gli articoli dell'iniziativa "Collaborate", svoltasi tra Giugno e Dicembre 2004). Al contrario, i romanzi di Jules Verne possono essere intesi come un'ode alle "magnifiche sorti e progressive" che il progresso tecnico-scientifico promette all'umanità.
Nell'item della mia Rassegna Stampa intitolato "Ti amo, maiale" (Agosto 2005) ho presentato una fantacronaca in cui si narrava dei rapporti sentimentali fra una fanciulla e un maiale transgenico generato appositamente per produrre organi da trapiantare in lei (una moderna trasposizione del mito di Alcesti e Admeto, "mors mea vita tua"). Un futuribile decisamente inquietante, ma forse non tanto quanto quello descritto nel romanzo dello scrittore anglo-giapponese Kazuo Ishiguro "Non lasciarmi".
Riprendo da "La Stampa" la descrizione del contenutodel libro: «La prima domanda è ovvia: perché non scappano? I personaggi di "Non lasciarmi", il romanzo di Kazuo Ishiguro appena tradotto da Einaudi, sono destinati a una fine terribile. Non sono veramente umani, ma cloni, allevati e educati in un clima quasi idilliaco, in un college inglese civilissimo e dolcissimo, per divenire donatori di organi. A poco a poco capiscono, quasi inavvertitamente, il loro destino. E lo accettano. Solo verso la fine Kathy e Tommy, in nome della loro storia d'amore, chiedono una dilazione. Che non può essere accordata, perché non esiste nemmeno come possibilità. Ma perché anche in quel momento si piegano come se fosse naturale? Ishiguro, lo scrittore britannico di origine giapponese celebre per "Quel che resta del giorno" (da cui il film di James Ivory), in questo libro piuttosto agghiacciante non ha voluto fare humour nero, e neanche denuncia sociale. "Ho voluto scrivere una storia d'amore", spiega». Chi è interessato ad altri testi sul tema della clonazione in letteratura può vedere l'articolo di Cristian Rocca apparso su Il Foglio il 26 aprile 2005 (nel blog "Camillo", nel sito de Il Foglio).
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Quale responsabilità? - Call for Comments avviato all'interno della rubrica "Antropologia dell'innovazione"
Which responsibility - Call for Comments opened inside the blog "The Anthropology of innovation"
( 4 Febbraio 2006 )
( scritto da
Redazione FGB
)
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E' attivato, nella rubrica "Antropologia dell'innovazione", il Call for comments dal titolo "Quale responsabilità?", con il quale la Fondazione Bassetti intende far partire una riflessione la più ampia possibile sul concetto di responsabilità nell'innovazione, e su quelli correlati di governance, sostenibilità, complessità e partecipazione democratica alla (e della) innovazione. La riflessione sulla responsabilità dell'innovazione riguarda sia gli ambiti della sua comunicazione che della sua implementazione politica; il problema della sua osservabilità, e quello della definizione di soggetti e scenari concreti di responsabilità.
Il call è gestito da Cristina Grasseni con Gian Maria Borrello, Tommaso Correale Santacroce e Valentina Porcellana.
Tra i primi interventi segnaliamo il pezzo inviato da Bruno Latour intitolato "Perché si dovrebbe imparare a cartografare le controversie?" (in calce all'articolo di presentazione).
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The call for comments "Which responsibility?" is open in our blog devoted to the Anthropology of innovation". The Bassetti Foundation wishes to encourage the widest possible discussion on the notion of responsibility in innovation. Rethinking responsibility in innovation means considering its governance, sustainability, complexity and democratic participation, touching upon its communication, its implementation, its obervability and the possibility to define its subjets and scenarios.
The call is managed by Cristina Grasseni with Gian Maria Borrello, Tommaso Correale Santacroce and Valentina Porcellana.
Amongst the first contributions is the comment by Bruno Latour entitled "Why should we learn to map controversies?".
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OGM agroalimentari: strategie di comunicazione
( 4 Febbraio 2006 )
( scritto da
Redazione FGB
)
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L'Istituto Agrario di San Michele all'Adige ci ha inviato, in formato PDF (1,2 MB), il volume degli atti del Convegno "OGM agroalimentari: strategie di comunicazione", svoltosi il 31 gennaio 2003 (per salvare il documento sul proprio computer, fare clic col tasto destro del mouse e, dal menu che si apre, scegliere la relativa opzione).
Il volume contiene, tra le altre, una relazione di Massimiano Bucchi (il quale collabora anche con la Fondazione Bassetti, si veda la sua Pagina personale in questo sito), riguardante il modo in cui le biotecnologie sono percepite dal pubblico in Italia.
In materia, in questo sito sono consultabili le due Relazioni finali appartenenti alle indagini su Biotecnologie e opinione pubblica in Italia svolte nel 2002 e nel 2003 nell'ambito della collaborazione tra Observa (www.observanet.it) e la Fondazione Bassetti (www.fondazionebassetti.org).
Più avanti nel volume degli atti del convegno, fra gli interventi programmati, è presente un paper di Giuseppe Pellegrini, che riferisce l'esperienza del comune di Casalino (Novara) in merito alla sperimentazione in campo aperto di piante OGM (anche Giuseppe Pellegrini collabora con la Fondazione Bassetti: ecco la sua Pagina personale in questo sito).
Il tema della sperimentazione presso Casalino è stato affrontato in questo sito nell'Autunno del 2002, nell'ambito della più ampia tematica del rapporto fra gli esperimenti scientifici e la democrazia.
Per chi è interessato alle biotecnologie e alle questioni da esse implicate, con particolare riguardo al tema della comunicazione, è qui possibile seguire il Percorso avviato nel 2000 (e chiuso nel 2002), che riserva alcune ramificazioni appunto agli argomenti dell'informazione del pubblico, della percezione pubblica e delle tecniche di comunicazione, ma raccomandiamo anche di consultare la voce "Biotecnologie e opinione pubblica" negli Indici annuali degli argomenti.
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Roger A. Pielke Jr.: Scienza e Politica, la lotta per il consenso
( 4 Febbraio 2006 )
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Nel sito della Fondazione Bassetti la problematica del rapporto tra Scienza e Politica è stata trattata da lungo tempo e in diversi modi.
Nell'item in Rassegna Stampa "Se la scienza fa politica" l'argomento è affrontato sullo spunto di alcuni articoli derivati dalla pubblicazione del libro di Roger A. Pielke Jr. che insegna all'Università del Colorado e studia come i dati prodotti dai ricercatori vengano incorporati nelle decisioni politiche: Scienza e politica. La lotta per il consenso, edito da Laterza. Il testo di Pielke sembra ribaltare la tesi che vede la ricerca scientifica orientata dalla politica e con un ruolo pressoché passivo degli scienziati. Secondo Pielke, lo scienziato entra nella politica portando con sé tutto il proprio bagaglio ideologico e perciò schierando aprioristicamente le proprie conoscenze a favore o contro specifiche tesi (si veda il capitolo 4 dedicato al dibattito sull'"Ambientalista scettico", dove si mostra come il libro di Lomborg viene criticato o lodato, non sulla base dei dati, ma sulla base di tesi preconfezionate e orientate al sistema di valori del ricercatore.
Sul libro di Lomborg, vedi in questo sito "Quale futuro per il pianeta? A chi credere?".
Qui di seguito l'indice del libro di Pielke: Prefazione
1. Il problema: informazione e decisione
2. Scienza e contesto politico
3. La dottrina della prevenzione e la decisione della guerra in Iraq: uno
studio in materia di incertezza, politica e «policy».
In che modo la dottrina della prevenzione ha contribuito a politicizzare l'informazione. - Prevenzione: «tornado politics» o «abortion politics»? - La «prevenzione» è finita?, - Approfondimenti sul tema della prevenzione,
4. Quando gli scienziati politicizzano la scienza: il dibattito sull' «Ambientalista scettico».
Dispute sull' «Ambientalista scettico»: scontro politico, non dibattito di «policy», - li «modello lineare» della scienza e la società, - Utilizzazione del modello lineare da parte degli scienziati nel dibattito sull'«Ambientaiista scettico» - Conclusioni del dibattito sull' «Ambientalista scettico»
5. La «policy,. per la scienza condiziona il rapporto fra scienza, politica e «policy"
Modello lineare e assiologia della scienza - Dalla scienza pura alla ricerca di base - Il modello lineare della scienza come serbatoio - Germi di un conflitto: libertà contro responsabilità - In che modo il modello lineare favorisce la politicizzazione della scienza
Problemi legati al rapporto della scienza con la "policy" e la politica
Il contesto politico condiziona il ruolo dell'informazione in «policy» e in politica, - Considerazioni sull' «eccesso di obiettività» della scienza nd dibattito politico - Considerazioni sulla differenza tra volontà di ampliare e volontà di limitare le scelte di una «policy» - Le profonde conseguenze dd modello lineare della scienza - L'importanza delle istituzioni - Distinguere il senso dei risultati scientifici dal loro valore nella «policy» - Per concludere: qualsiasi discussione sul rapporto fra scienza, politica e «policy» deve tenere presenti i valori della democrazia
6. Problemi legati al rapporto della scienza con la «policy» e la politica
Il contesto politico condiziona il ruolo dell'informazione in «policy» e in politica - Considerazioni sull' «eccesso di obiettività» della scienza nel dibattito politico - Considerazioni sulla differenza tra volontà di ampliare e volontà di limitare le scelte di una «policy» - Le profonde conseguenze del modello lineare della scienza - L'importanza delle istituzioni - Distinguere il senso dei risultati scientifici dal loro valore nella «policy» - Per concludere: qualsiasi discussione sul rapporto fra scienza, politica e «policy» deve tenere presenti i valori della democrazia
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