Rassegna stampa del sito della Fondazione Bassetti  

ovvero: il blog di Vittorio Bertolini (pagina personale dell'autore)

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La rubrica "Rassegna stampa", a cura di Vittorio Bertolini, è migrata in una nuova versione.

Nel mese di Novembre 2006, infatti, il sito della Fondazione Giannino Bassetti ha avviato un cambiamento di struttura editoriale e grafica.

Se vuoi leggere le più recenti voci della rubrica, vai alla nuova Rassegna stampa.
Se vuoi avere una panoramica dell'evoluzione del sito e della sua nuova struttura, puoi seguirla a partire dalla Home Page.
Se vuoi sapere quali blog vi sono nel sito della Fondazione Giannino Bassetti vai alla pagina Indice dei blog.
Se vuoi avere qualche ulteriore informazione sull'attività della Fondazione Giannino Bassetti vai alle pagine Cos'è la FGB e Chi siamo.


domenica, novembre 26, 2006  

 Addio a Rabelais

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«Il filosofo tedesco Feuerbach disse che l'uomo è ciò che mangia. Bene, la regola sta cambiando e, a quanto pare, l'uomo diventa sempre più ciò che non mangia. E allora parliamo anche noi di cosa ci riserva il futuro dell'alimentazione,
perché ­ fra il 2015 e il 2030 - almeno 100 milioni di persone al mondo
inizieranno a nutrirsi prevalentemente di pillole, con sapore e proprietà
nutritive predeterminate in relazione al gusto personale e alle prescrizioni
di dietologi»».

Questo incipit parrebbe essere tratto da una di quelle cronache di costume che tra il serio e il faceto vogliono metterci in guardia contro un futuro dominato da certe esagerazioni tecnologiche. E' stato invece tratto dall'articolo (serio) I menu del futuro saranno a base di pillole nutrienti apparso, a firma di Vito Di Bari, su il Sole 24 Ore del 13 novembre.
L'articolo è serio in quanto, anche se in modo abbastanza sintetico, da dati ormai acquisiti alla ricerca scientifica.
«Il primo passo significativo è stato fatto da un team di ricercatori
della Stanford University, che ha identificato un nuovo ormone controlla-fame. Si chiama obestatina e spegne l'appetito. Il professor Steve Bloom dell'Imperial College di Londra ha dichiarato che la ricerca sull'obestatina ci consentirà di controllare l'appetito a nostro piacimento entro il 2015».

Ma non solo.
«Anzi, molto peggio che così, perché nel giro di una decina d'anni,
inizieremo a ricevere nutrimento mediante sostanze nutrienti trasportate
direttamente nelle cellule da nanorobot medici, che miglioreranno il
sistema digestivo ed elimineranno il bisogno di mangiare. Per nutrirci
indosseremo un indumento nutriente che avrà la forma di una cintura e
sarà caricato con mnilioni di nanorobot di sostanze-cuscinetto, che
forniranno (e lasceranno) il corpo attraverso la pelle».

I nostri posteri godranno, probabilmente, di una miglior salutedi noi, ma avranno lo svantaggio di non apprezzare Rabelais nè, tanto meno, un film delizioso come Il pranzo di Babette


martedì, novembre 14, 2006  

 Tra le troppe novità, prima o poi la vera innovazione

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Nel precedente item di questa rassegna Quando l'innovazione duplica sé stessa ci si è soffermati sulle critiche di Roberto Vacca all'iperfunzionalismo di molti prodotti hi-tech.
Nell'articolo di Paolo Pozzi Travolti da troppe novità apparso su Il Sole 24 Ore del 30 ottobre, quelle che erano le osservazioni dovute all'intuizione e all'esperienza di un autorevole studioso, vengono corroborate da precise ricerche di mercato.
«Un bombardamento di nuovi prodotti tecnologici. A ritmo frenetico, incalzante che spesso disorienta i consumatori. A sostenerlo è una ricerca del team Digital Lifestyle della Weber Shandwick in collaborazione con KRC Research che ha messo a confronto consumatori ed esperti di marketing».
Da questa ricerca risulta che:
«Tv, telefonini, videofonini e tvfonini, Dvd, Mp3, iPod, fotocamere digitali, videogiochi: ogni prodotto è ad alta tecnologia e presentato al consumatore con mille funzioni. Ma neppure uno su 10 (l'8% per l'esattezza) si aspetta di usare tutte le funzioni del prodotto che compra, uno su tre ne usa la metà e tre su quattro mettono in conto di non usare mai tutte le funzioni del proprio cellulare. Solo il 29% è eccitato per i lanci di nuovi prodotti, ma il 28% ne è sopraffatto e il 25% addirittura annoiato».
Le motivazioni sono, come scrive Pozzi, che:
«il 70% dei manager responsabili del marketing e della comunicazione accetta che i consumatori ignorino i nuovi prodotti a causa del ritmo di ricambio e, sorpresa, il 63% ammette di lanciare nuovi prodotti per il piacere di farlo invece d'indirizzare i cambiamenti verso i bisogni dei consumatori».
Come si vede la logica che sembra presiedere alla realizzazione dei nuovi prodotti è una logica fine a sé stessa, puramente autoreferenziale, interessata forse più agli interessi dei ricercatori che a quelli di utilizzatori. A meno che non si presuma che attraverso l'iperfunzionalismo, prima poi, in modo imprevisto nascerà una vera innovazione.


domenica, novembre 05, 2006  

 Eccesso di difesa o improvvidenza

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La pirateria informatica può essere considerata un effetto collaterale negativo delle tecnologie digitali. Altrettanto si può dire per la diffusione dei virus.
Perciò ogni iniziativa rivolta a contrastare l'uno a l'altra non può che essere considerata positivamente.
Se, però, come ha fatto la Sony nel 2005, che ha messo nei suoi CD musicali un software antipirateria per spiare l'uso che ne avrebbero fatto i propri clienti e gli hacker ne hanno approfittato per controllare i computer altrui, c'è da interrogarsi sulla liceità di certi "eccessi di difesa".
La vicenda che ha interessato la Sony BMG è raccontata sul numero di settembre-ottobre di Tachnology Review nell'articolo Spyware, retroscena di uno scandalo a firma Wade Roush, Caporedattore di «Technology Review», edizione americana.
L'articolo di Roush, vasto e ben documentato, specialmente per quanto riguarda le tecnologie antipirateria, va al di là del caso specifico per interrogarsi sui software di gestione dei diritti d'autore digitali (Digital Rights Management,DRM), cioè programmi pensati per controllare le attività di copiatura e quindi scoraggiare la pirateria informatica.
La conclusione di Santeri Kangas, responsabile delle ricerche F-Secure è che:
«Il DRM di per sé non è qualcosa di negativo. Ma quando abbiamo cominciato a studiare le cose che questo strumento rendeva possibili in quanto veicolo di malware, abbiamo dovuto prendere una posizione e dire beh, tutto questo è pericoloso».


mercoledì, ottobre 25, 2006  

 Quando l'innovazione duplica sé stessa

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Non so se ancora qualcuno ricorda ancora i vecchi floppy disk (360 kb di memoria) dei primi pc. Solo la successiva implementazione sia della memoria fissa che di quella volatile ha fatto sì che l'introduzione del nuovo pc si trasformasse in una innovazione di successo e non finisse nella storia della tecnologia come il vecchio e glorioso P60 della Olivetti.
Da allora il progresso dei nuovi strumenti informatici più che sull'innovazione dei processi si è basata sulla crescita esponenziale delle funzioni (memoria e velocità). Fino a che punto ciò sia ancora possibile e utile è quanto si chiede Luca Magrini nell'articolo L'abbaglio della crescita esponenziale apparso su Il Sole 24 Ore del 28 settembre.
Sullo stesso numero del quotidiano milanese è poi apparso l'articolo di Roberto Vacca L'intelligenza che vorremmo che ha come incipit:
«Il mio pc ha un disco rigido da 60 Gb. Quando cambierò il computer fra 3 anni, ne avrò usato poco più della metà, eppure scrivo tanto e immagazzino dati ogni giorno».

L'articolo prosegue con una serie di esempi il cui intento è mostrare che "l'hi-tech corre alla ricerca di nuovi traguardi e mercati, ma a volte non riesce a centrare le vere necessità e crea solo complicazioni, come recita il sottotitolo.


lunedì, ottobre 16, 2006  
Fondazione Bassetti -- Informazioni e contatti Questa Rassegna stampa appartiene al sito della Fondazione Giannino Bassetti: <www.fondazionebassetti.org>

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